Nel 2018 si sono aperte le porte del primo piano dell’ala Levante degli Uffizi. Il nuovo allestimento è stato dedicato tutto a Caravaggio e alla sua pittura seicentesca. Un totale di 8 sale in cui ritroviamo La Medusa, Il Bacco e altri noti quadri del celebre artista. La mostra doveva durare solo 2 anni, ma causa Covid è stata prorogata fino al 2025. Perché affrettarvi a vederla? Per il boom di prenotazioni e presenze.

Uffizi e Caravaggio: affrettatevi che è meglio!

Se vi piace l’arte pittorica dell’istrionico Caravaggio e non volete perdervi l’opportunità di vedere alcune delle sue più belle opere dal vivo, dovete affrettarvi a prenotare una visita agli Uffizi di Firenze.

uffizi mostra caravaggio
Caravaggio agli Uffizi di Firenze, almeno fino al 2025.

Infatti, nonostante alla chiusura della mostra manchino ancora diversi anni (il termine prolungato post Covid è il 2025), c’è stato un vero e proprio boom di prenotazioni, tanto che potreste non trovare posto prima della prossima estate 2024.

In questo articolo vi racconteremo questa mostra e qualcosa sulla pittura del noto artista, indiscusso fulcro della pittura del ‘600. Siete pronti a fare questo viaggio nell’arte con noi? Continuate a leggere.

8 sale di passioni forti e simbolismi senza tempo

Il percorso museale creato dal direttore delle Gallerie degli Uffizi (Eike Schmidt) in collaborazione con Anna Bisceglia (curatrice della pittura toscana del ‘600), Francesca de Luca (curatrice della pittura del ‘500) e Maria Matilde Simari (curatrice della pittura italiana ed europea del ‘600) vuole essere un percorso con doppia chiave di lettura.

L’obiettivo è quello di ricordare al visitatore la passionalità che da secoli contraddistingue l’opera di Caravaggio e per questo si è scelto il rosso come colore delle pareti sulle quali esporre alcune delle creazioni più famose dell’artista.

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La bellezza dell’esposizione sta anche nella scelta del colore di fondo delle pareti: il rosso fiammante.

Un rosso fiammante, a tratti esagerato, che però trova un collegamento a filo diretto con molti degli elementi presenti nelle opere del maestro del pathos. Le otto sale, ognuna contrassegnata con un nome specifico in base a ciò che vi viene esposto all’interno, sono quindi un contenitore di ispirazione che stimola la curiosità del visitatore.

“Tra realtà e magia”, “Caravaggio e Artemisia”, “Caravaggio: La Medusa”, “Caravaggio: Il Bacco”, “Lume di notte”, “Rembrandt e Rubens”, “Galileo dei Medici”, “Epica Fiorentina”. Questi sono i nomi delle otto sale in cui il sommo re della foresta è sempre lui: Caravaggio. Anche se il percorso comprende anche altri artisti, sarà sempre lui il fil rouge della nuova visione tematica e artistica degli Uffizi fino al prossimo 2025.

Tra realtà e magia agli Uffizi…

La prima sala, “Tra realtà e magia”, è quella in cui sono stati riuniti i lavori di artisti cinquecenteschi che però già iniziano a discostarsi dai canoni manieristici. Qui troverete i primi esempi di pittura d’ispirazione naturalistica di un ‘500 maturo che sta per volgere lo sguardo ad una nuova era pittorica.

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La Medusa e il Bacco sono solo alcune delle opere esposte agli Uffizi per ricordare e mostrare al mondo la magnificenza della pittura di Caravaggio.

Questa prima sala vuole mostrare il bacino culturale in cui è avvenuta la formazione del Caravaggio. Una volta che avrete assaporato le pennellate di questi artisti e arriverete nella sala della Medusa avrete chiaro come il magnifico scudo da parata dipinto dall’artista sia l’emblema dell’avvento della pittura nuova del ‘600.

Bacco, Caravaggio e…

Nella sala del Bacco, a completare il quadro sulla potenza pittorica di Caravaggio ci sono altri elementi chiave come un vaso di fiori di Carlo Dolci e una natura morta di Velazquez. Quest’ultima in particolare mostra evidenti richiami al Caravaggio, a dimostrazione che tutto in questa esposizione vuole ruotare intorno alla sua forza creatrice ed espositiva.

Qui vi troverete di fronte alla magnificenza dell’arte del ‘600 e non vorrete più lasciare la sala per scoprire le altre. Il nostro consiglio è quello di continuare la visita senza dimenticare ciò che avete visto sinora e di godervi alla fine del lungo Corridoio degli Uffizi il tramonto che filtra dalle vetrate storiche del palazzo dei Medici.