Dopo il covid fruire i musei è diventata un’esperienza differente. Non è più solo un momento in cui riconnettersi con l’arte, ma anche un momento in cui si possono scattare foto del nostro viaggio e della nostra visita. Prima fare foto nei musei era severamente vietato (e non perché i flash avrebbero potuto distruggere parte dell’opera), adesso è nato addirittura un Museo dei Selfie. Scopriamo insieme questa novità nel cuore della città di Firenze.

Museo dei Selfie: sarà un vero museo?

In molti lo hanno definito solo ed esclusivamente un format dal successo internazionale. Per altri il Selfie Museum della città di Firenze è un vero e proprio modo di fruire l’arte nei tempi moderni.

Il Museo dei Selfie a Firenze ha aperto i battenti in epoca covid. Era il 7 ottobre 2021 quando nasce questa sorta di parco giochi per tutti coloro che amano scattarsi le foto da pubblicare sui social. Tutto inizia quindi come una mostra, che non è una vera mostra, e si trasforma in poco tempo in museo (che non è un vero museo).

museo dei selfie firenze
Oggi vi mostriamo un nuovo tipo di arte, quella fatta dal visitatore con i propri selfie in un museo creato apposta per loro.

Non ospita nessuna opera di rilievo: chi lo visita si ritrova catapultato in scenari costruiti appositamente per creare scatti originali e senza tempo. Fantasie caleidoscopiche, giochi di luci e palline colorate. Lo scopo di questa mostra museo è quello di rendere il visitatore protagonista, creando un nuovo tipo di arte: quella fatta da chi guarda piuttosto che da un artista che vuole dare voce alla sua idea.

50 stanze con più di 70 installazioni

Tra pois, specchi e impressionanti murales il Museo dei Selfie si snoda in 50 stanze con 70 installazioni, ognuna delle quali creata da un artista diverso. Ma allora gli artisti, quelli veri, c’hanno messo lo zampino! Esatto, anche se il Selfie Museum nasce con l’obiettivo di far fare arte al visitatore, senza l’artista che ha dato vita allo scenario non esisterebbe nessuna mostra.

museo dei selfie firenze
A Firenze è nato il museo dei selfie che ha creato un precedente per un nuovo modo di fare arte.

All’interno del Florence Art Lab in via Ricasoli a Firenze è nata quindi una nuova visione del fruire l’arte oltre che di crearla. Artista e visitatore lavorano insieme, senza neppure conoscersi o incontrarsi, e danno vita ad un format che ha conquistato tutto il mondo. Per visitare il museo e trarre spunto infatti, si sono presentati turisti da tutto il mondo: Los Angeles, Dubai, New York, e pure Roma, dove da poco è stato inaugurato un altro Museo dei Selfie all’interno dello Zoomarine.

In cosa è diverso il Museo dei Selfie di Firenze?

Rispetto agli altri Selfie Museum presenti nel resto del mondo, il Museo dei Selfie di Firenze si distingue per la quantità di artisti che hanno collaborato alla sua realizzazione. Sono circa 400 e provengono da tutto il mondo.

La forza del format fiorentino sta proprio nel non volersi porre come un museo vero e proprio, ma piuttosto come un’esperienza diversa dal solito in cui il visitatore fa l’opera o ancora meglio è l’opera, perché senza i selfie questa mostra non sarebbe nulla.

museo dei selfie firenze
La cosa nuova è che a partecipare alla realizzazione degli scenari per le foto all’interno della mostra sono stati oltre 400 artisti provenienti da tutto il mondo.

C’è di più. Lo scorso anno, questo museo si è dimostrato essere il più adatto per i bambini che trovano spunti creativi nelle opere all’interno delle quali si fotografano o fotografano gli accompagnatori. Sono proprio loro, le nuove generazioni, che trovano interesse nel fare arte dentro i contesti museali, mentre le generazioni precedenti amavano solo contemplarla.

Un’esperienza immersiva…

Concludiamo il nostro articolo dedicato al Museo dei Selfie di Firenze con una riflessione. Questa mostra vale la pena di essere vista – o meglio di essere vissuta – perché non si tratta solo di una lunga lista di scenari in cui potersi fotografare.

Il Selfie Museum è un insieme di opere contemporanee ispirate a correnti artistiche o rimandi al mondo dell’arte in cui il visitatore può sentirsi parte integrante dell’opera stessa.

Si tratta di una vera e propria occasione di aggregazione ed intrattenimento che ha permesso e permette tutt’ora di tornare a divertirsi in sicurezza recuperando parte della socialità persa nel periodo del covid.