Mai sentito parlare del noto artista e fotografo ebrei Philippe Halsmann. Ha fotografato alcuni dei più famosi volti del cinema, del teatro e del panorama artistico della sua era e oggi a Roma viene mostrata la sua prima retrospettiva in Italia. Ecco perché vederla.

Chi è Philippe Halsmann?

Philippe Halsmann nasce a Riga in una nota famiglia ebrea della città. Studia ingegneria elettrica a Dresda, ma ben presto decise di cambiare vita: dopo la morte del padre, avvenuta in circostanze sconosciute (lui stesso venne condannato a 4 anni di reclusione per parricidio), si trasferì in Francia e li iniziò il suo percorso di fotografo.

Inizia con le riviste di moda per poi guadagnarsi una reputazione come ritrattista: nel giro di pochi anni divenne noto per le immagini scattate ai grandi dello spettacolo. La sua particolarità erano le immagini nitide e scure. Il suo era uno stile particolare, che evitava il vecchio e ormai datato “soft focus look”. 

philippe halsmann retrospettiva roma
Ecco uno degli scatti di Philippe Halsmann definito anche il re del nuovo ritratto artistico.

Grazie alle sue conoscenze nel 1940 riuscì a fuggire negli Stati Uniti evitando la guerra. In quel caso gli fu molto d’aiuto la sua amicizia con Albert Einstain, che fotografò poi solo nel 1947. Tra i suoi amici e mentori anche Salvador Dalì che lo instradò alla strada del surrealismo e lo coinvolse in alcune produzioni senza tempo.

Una retrospettiva autentica in 100 immagini nette

100 immagini, sia a colori che in bianco e nero. Ecco com’è composta la retrospettiva dedicata a Philippe Halsmann in mostra a Roma fino al 7 gennaio 2024.

Le immagini, provenienti dall’Archivio Halsmann di New York, verranno esposte presso il Museo di Roma in Trastevere. Il nome della retrospettiva è “Lampo di genio”. L’obiettivo è quello di mostrare uno dei ritrattisti più importanti del secolo scorso, con immagini originali ed enigmatiche allo stesso tempo.

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Fino al 7 gennaio 2024, a Roma, si potranno vedere alcune opere di Halsmann nella retrospettiva dal titolo “Lampo di genio”.

Fotografie che rendono vita a parte del ‘900, strutturate ad hoc in una mostra curata dal Alessandra Mauro. Un percorso visivo che non vuole essere solo la ricostruzione della carriera del noto fotografo, ma anche un percorso fatto di volti, storia e scenari culturali.

La carriera di Philippe Halsmann

Tutto inizia a Parigi e finisce a New York. Collabora con Vogue, Vu e firma 101 copertine della rivista LIFE. Un record assoluto per un fotografo, un numero di successi sullo stesso rotocalco che nessun altro fotografo nella storia è mai riuscito ad eguagliare.

Halsmann è riuscito a dare luce e nuova vita ai volti dei personaggi che hanno fatto la storia del ‘900. Inoltre, con alcuni di loro ha dato vita a vere e proprie performance artistiche, che sono poi rimaste nella storia dell’arte.

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Halsmann è il fautore di quella che viene definita “Jumpology”. Le immagini prendono vita e diventano più dinamiche.

Con lui nasce il “Jumpology”, un genere di ritratto fotografico artistico unico nel suo genere che vede il soggetto protagonista dello scatto saltare davanti all’obiettivo. Questo salto da’ allo scatto una nuova dinamicità. La cosa interessante è che i soggetti fotografati sono tutti personaggi famosi che di solito venivano ritratti statici ed impostati.

Una vera e propria rivoluzione che ha dato modo a chi guarda di vedere quei personaggi, ma anche la vita stessa, sotto una luce completamente nuova, più positiva e aperta al cambiamento.

Il percorso espositivo di “Lampo di genio”

La retrospettiva dedicata Philippe Halsmann a Roma ha come chiave di volta centrale nel percorso espositivo la relazione che si instaura tra gli scatti dell’autore e la sensibilità dello spettatore.

Halsmann stesso definiva infatti le sue foto come delle immagini che prendono vita, soprattutto negli occhi di chi le guarda. C’è profondità e tridimensionalità in questi salti e “il risultato finale è un’altra superficie da penetrare, questa volta grazie alla sensibilità di chi guarda. Spetta infatti a lui decifrare l’inafferrabile equazione tra il foglio di carta fotografica e la profondità dell’essere umano.” (Philippe Halsmann).

La mostra ha appena aperto i battenti e si concluderà il prossimo 7 gennaio 2024. Il programma include anche visite guidate gratuite (ogni secondo giovedì del mese su prenotazione) ed è un progetto creato in collaborazione con Leica. All’interno del programma anche tanti workshop e incontri con grandi fotografi contemporanei, pronti a discutere del lavoro senza tempo di Halsmann.