News in campo artistico e archeologico. A San Casciano in toscana è avvenuto un vero e proprio miracolo: sono state rinvenute delle monete antiche e dei putti di bronzo. Vediamo insieme la notizia.

Miracolo agli scavi archeologici

Presso gli scavi archeologici di San Casciano dei Bagni in toscana sono stati rinvenuti nuovi reperti che hanno dell’incredibile. Un vero e proprio miracolo fatto principalmente di bronzo.

Già nell’agosto dello scorso anno gli archeologi avevano visto emergere dal fango e dalla ghiaia dell’area termale del Bagni un altare di travertino dedicato al dio del sole Apollo. Subito dopo era emersa l’entrata a santuario romano del dio. Mai però si sarebbero aspettati di ritrovare ciò che hanno scoperto in questo ultimo periodo con gli ultimi scavi.

miracolo agli scavi di san casciano
Gli scavi archeologici riportano in vita vecchie reliquie e storie antiche

Nel santuario infatti sono stati riportati alle luce alcune sezioni dedicate alla Fortuna Primigenia e ad Iside. Di fianco all’altare della dea una vasca sacra completamente intatta al cui interno sono state rinvenute migliaia di monete anch’esse in perfetto stato.

I fanghi aiutano la storia

In pratica la composizione chimica del fango dei Bagni di San Casciano ha aiutato le opere d’arte a rimanere in ottimo stato. Quando si dice che i fanghi ringiovaniscono, beh forse non hanno tutti i torti.

Ma parliamo degli scavi di San Casciano per poi raccontare il nuovo miracolo delle monete di Iside.

miracolo degli scavi monete
Le monete rinvenute nella vasca di Iside erano l’offerta per le richieste alla dea

Gli scavi archeologici sono partiti diversi anni fa e sono guidati da Jacopo Tabolli ed Emanuele Mariotti. Il loro team si sta occupando di realizzare un sogno nato circa 15 anni fa, quando nel comune toscano sono stati per caso rinvenuti i primi resti del santuario.

Già nel 2007 il comune era partito con la promozione degli scavi che all’epoca riportarono alla luce tombe del II e I sec. a. C. per poi mostrare i primi pezzi di quella che è poi stata rinominata la necropoli di Balena.

Questi primi resti sono stati esposti per la prima volta nel 2018. Poi si è continuato a scavare.

Le iscrizioni in latino sulle opere di sepoltura lasciarono pensare che tutto fosse rivolto al mondo romano. Tracce dell’influenza etrusca sulla civiltà degli antichi romani che finalmente davano nuova vita a bassorilievi e bronzi votivi.

Adesso, con la scoperta delle monete viene scritta una nuova pagina della storia antica.

Un miracolo storico

Lo stesso Tabolli ha dichiarato ad ANSA che gli scavi di San Casciano sono “un miracolo della storia antica e una continua scoperta di cose straordinarie”.

La campagna di questi scavi si prospetta come una nuova parentesi nella storia dell’archeologia. Il santuario del Bagno Grande ha messo in luce i rapporti tra la civiltà etrusca e quella romana ed è ad oggi uno dei più grandi depositi votivi che abbiamo in Italia.

miracolo degli scavi e suoi ritrovamenti
Gli scavi di San Casciano hanno riportato alla luce anche molti putti votivi

Gli ultimi periodi di scavi hanno appunto trovato questa vasca allungata in cui si pensa che i fedeli alla dea Iside venissero a bagnarsi per ingraziarsi la dea. Come tributo lasciavano una moneta sul suo fondo. 

Tutte queste monete antiche sono state poi ricoperte dal fango termale che le ha nascoste e preservate.

Queste monete e gli ultimi rinvenimenti ci raccontano storie antichissime e ci dicono che questo santuario era uno dei più frequentati e conosciuti della storia.

Il culto della maternità

Un’altra delle nuove informazioni ricavate dagli ultimi periodi di scavo è che il santuario era anche il fulcro del culto della maternità e del miracolo della vita. 

Si pensava infatti che le acque termali fossero sacre e potessero aiutare le donne ad aspettare un figlio.

Secondo gli studiosi, questo tipo di culto potrebbe essere passato dagli etruschi ai romani ed avere radici antichissime. Lo chiamano anche culto della speranza e, anche in questo caso, le donne che andavano a bagnarsi nelle acque del santuario per propiziare la loro fertilità, lasciavano anche una moneta come riconoscenza agli dei.