Flash, il software di animazione di casa Adobe, oggi è in declino e i Web Designer lo considerano obsoleto.

La parabola di questo programma ha conosciuto nei primi anni 2000 la sua fase di massima popolarità. Gradualmente però sono emerse diverse problematiche, che ne hanno segnato la rovina.

Infatti, come vedremo, Flash non ha saputo adattarsi a una realtà Web così multiforme e in rapida espansione. I file di output, per quanto ottimizzati, sono comunque troppo pesanti e rallentano le prestazioni dei siti.

La cosa più grave, però, è che nel corso degli anni sono emerse anche numerose falle in materia di sicurezza. Che hanno portato i web designer a favorire soluzioni molto più all’avanguardia per animare le proprie pagine. Come l’utilizzo sapiente dei CSS o le librerie Javascript come JQuery, di cui parleremo in un prossimo articolo.

Tuttavia, l’importanza che Flash ha avuto sulla scena del Web Design “d’epoca” non va certo trascurata. Ripercorriamo quindi la storia di questo software, dalle origini in sordina al suo boom, fino all’inevitabile declino attuale.

Flash, come nasce il software di animazione

Flash “nasce” nel lontano 1996 dallo scheletro di un misconosciuto programma per la grafica, Future Splash Animator. Quest’ultimo consentiva di gestire con una certa efficienza la grafica vettoriale, per ottenere piccole animazioni finalizzate all’utilizzo sul Web. Nel 1996  viene acquistato dalla casa produttrice di Flash (all’epoca Macromedia) e sottoposto a un’operazione di overhaul.

Il nuovo software doveva offrire la possibilità di creare contenuti animati che fossero facilmente esportabili, in maniera veloce, Ma offrendo anche opzioni avanzate per gli animatori che cercavano risultati professionali.

All’epoca infatti la grafica Web era fortemente penalizzata. I browser erano poco potenti e i siti si limitavano perlopiù a pagine di testo statiche e qualche immagine a bassa risoluzione.

Per le animazioni si usavano quasi sempre piccole GIF montate in sequenza. Ma il formato GIF comportava una grande perdita di dati e le immagini potevano usufruire solo di palette di colori limitate.

Mancava inoltre un supporto, da parte dei browser, a qualsiasi tipo di formato consentisse di ottenere risultati migliori. Ad esempio le animazioni si potevano effettuare in AVI, ma andavano scaricate sul computer. Perché i browser non erano in grado di leggerle.

Il plug-in Shockwave
I plugin Flash e Shockwave dovevano essere scaricati per consentire al browser di leggere i file Flash

In questo scenario i webmaster e designer più creativi, o gli animatori, non avevano alcuna possibilità di dare prova del proprio talento. Macromedia decise di affrontare il problema con un software che fosse al tempo stesso versatile, efficiente e supportato dai browser tramite un piccolo plug-in gratuito da scaricare.

Da questi obiettivi nacque, a dicembre, la prima versione di Flash.

Ma perché il software si chiama così? Il nome Flash deriva dalla pratica del flashing, ovvero una sorta di jogging per nudisti (dall’inglese “to flash”, spogliarsi/mostrarsi velocemente). Si trattava di un piccolo scherzo da parte dei realizzatori, che volevano descrivere il loro software come audace, insolito e, soprattutto, che attirasse l’attenzione.

Dalle origini al boom, fino al declino

Fino al 1998 il software tuttavia non prende piede nel Web, nonostante numerose migliorie come l’aggiunta di una libreria dei simboli e una migliore gestione delle bitmap.

La vera svolta avverrà nel 2000 con lo sviluppo di Flash 5 che introduce il linguaggio di programmazione ActionScript. Finalmente ai creativi non è data la possibilità di creare solamente animazioni ma anche di controllarne il comportamento. Facendole interagire con l’utente e aggiungendo davvero un elemento di multimedialità ai siti Web.

È il periodo d’oro di Flash, come vedremo, e questo software inizia a essere diffusissimo e amato, fino alla maniacalità. Intanto si passa alle versioni MX che gestiscono anche i video, oltre alla grafica vettoriale.

Tavolozza di Flash
La tavolozza di Flash con la sua interfaccia intuitiva

In questa fase assistiamo a un utilizzo sempre più smodato di Flash da parte degli sviluppatori e web designer. In numerosi casi si perse letteralmente la bussola su quello che doveva essere lo scopo del programma. Da strumento multimediale, Flash diventò qualcosa di onnipresente, perfino invadente.

Non era raro imbattersi in siti con interfacce interamente realizzate in Flash, spettacolari da navigare ma poco pratici e dispersivi, o con un eccessivo utilizzo di contenuti audiovisivi.

Il povero utente era letteralmente sommerso da stimoli visivi, testuali e sonori, rischiando di trovarsi disorientato. L’utilizzo spropositato di Flash è stato anche uno dei motivi del suo declino.

Nel 2005 Macromedia viene acquistata da Adobe e Flash va così a unirsi agli altri programmi della suite, come Photoshop, AfterEffects e Fireworks.

Conosciuto come Flash Professional, e successivamente CS, il software comincia a mostrare le prime debolezze che porteranno al suo graduale abbandono da parte dei designer. Attualmente, Flash è deprecato sul Web e la stessa Adobe progetta di abbandonarlo entro il 2020. Anno in cui anche i browser smetteranno di supportare il plug-in Flash Reader.