Cos’è First Playable Fuond? E come può aiutare l’industria del videogioco in questo periodo difficile segnato dalla pandemia?

First Playable Found: il fondo per l’industria videoludica

Sono stati stanziati quattro milioni di euro a fondo perduto per produrre prototipi di videogiochi. Il fondo è stato confermato direttamente sulla Gazzetta Ufficiale e si chiama First Playable Found.

Questo fondo fa parte di un progetto più ampio che prevede anche altri incentivi per sostenere le startup segnate dalla pandemia Covid-19 e hanno visto i loro progetti bloccarsi a tempo indeterminato.

In particolare questo fondo andrà ad aiutare le startup rispetto alle spese sostenute per il 50% e per un importo compreso tra i 10 mila e i 200 mila euro per prototipo.

Il First Playble Found a sostegno del settore videoludico
Un settore molto competitivo quello dei videogiochi, dove le aziende indipendenti faticano ad emergere

Questo contributo dovrebbe quindi essere di aiuto a progettare e sviluppare una demo tecnica o comunque un prototipo funzionante che può essere testato dagli utenti.

Cosa rientra nel termine prototipo

Un prototipo è nello specifico la prima versione di un videogioco dove sono presenti tutti gli elementi principali. In un prototipo troverete sia la grafica che il sonoro oltre alla struttura base del gioco praticamente identici a come saranno nel prodotto finale, anche se il gioco è sviluppato solo per qualche livello.

Questo permette solitamente agli investitori di valutare se il gioco è abbastanza interessante da essere proposto sul mercato. Solitamente la realizzazione del prototipo avviene con l’impegno di tutte le figure professionali coinvolte che si autofinanziano nell’attesa di trovare qualcuno interessato al progetto.

Chi può accedere al fondo

Attualmente le modalità di erogazione del fondo devono essere ancora chiarite con un decreto attuativo del Ministero dello Sviluppo Economico. Comunque sembrerebbero avere accesso tutte le startup e le software house specializzate nei videogiochi ubicate in Italia.

I soldi erogati possono essere utilizzati per l’acquisto di hardware (quindi computer nuovi o anche accessori) oppure per l’acquisto di software grafici nuovi.

Ma la cosa più interessante è che possono essere utilizzati anche per stipendiare i professionisti come gli informatici che sviluppano il software del videogioco o i grafici che curano i disegni e le animazioni.

Utile quindi per tutte quelle piccole aziende del mercato del videogioco indipendente in Italia, che in questo periodo si sono trovate in difficoltà perché non hanno grandi vendite fisse che possono supportare nuovi progetti. Una boccata di ossigeno per un settore che solitamente non è molto considerato, almeno qui nel nostro paese.

Il First Playble Found a sostegno del settore videoludico
Per stare dietro al mercato videoludico è necessario vagliare le nuove piattaforme e i nuovi dispositivi di gioco

Ma perché sono arrivati a questa scelta? Il settore è fortemente competitivo e molti studi indipendenti hanno fatto notare come fossero già prossimi alla chiusura dopo qualche mese di Covid-19.

C’è da dire che per realizzare un prodotto professionale bisogna poter avere a disposizione molti professionisti del settore tecnologico come grafici, artisti, programmatori. Inoltre bisogna anche sempre stare al passo con l’hardware e il software che sono in continua evoluzione.

Come se questo non bastasse è necessario anche tenere sempre conto di quali piattaforme sono più utilizzate e se ne escono di nuove valutare se è una strada interessante. Per questo motivo dietro un videogioco c’è un mondo molto più complesso di quanto si possa pensare e risulta un mercato molto delicato.

Anche il Regno Unito ha istituito un fondo molto simile: l’UK Games Found, che ha avuto un impatto positivo sul settore. Speriamo quindi che anche qui in Italia risulti una buona mossa per risollevare l’industria indipendente dei videogioco, dopo questo periodo particolare che ha messo in ginocchio molti professionisti.