Animazioni, croce e delizia dei web designer di tutto il mondo! Dagli esordi di Internet, creativi e designer hanno provato l’impulso fortissimo di portare “vita” e vitalità alle pagine Web.

L’HTML è per sua natura statico e composto di solo testo, o al massimo qualche immagine. Tuttavia un Internet così limitato probabilmente non sarebbe diventato parte integrante delle nostre vite, come è oggi.

I grafici hanno raccolto la sfida e trovato modi diversi e vari per “vivacizzare” le pagine Web. Passando anche per le animazioni. Ma dalle prime, tremolanti GIF animate ai video in HD di oggi, moltissima acqua è passata sotto i ponti del Web.

Perché animare un sito?

La domanda più ovvia che sorge spontanea quando si parla della storia delle animazioni su Internet è; perché animare un sito? Se lo scopo di Internet è solamente quello di fornire informazioni, non potevano bastare testo e immagini statiche? Cosa ha spinto i grafici e i programmatori Web a inventare sempre nuove dinamiche per rendere le animazioni accessibili agli utenti?

Partiamo dal presupposto che la soglia di attenzione di un utente su Internet è solitamente molto bassa. Se con un supporto cartaceo come un libro o un giornale tendiamo a focalizzarci sul testo, a schermo ciò è molto più difficile.

Grafici e designer al lavoro sulle animazioni
Le animazioni sono fondamentali per esprimere il talento di grafici e designer

Inoltre, testi di grandi dimensioni visualizzati a video sono molto stancanti per i nervi ottici. Di conseguenza, se Internet si fosse limitato a pagine zeppe di descrizioni, difficilmente avrebbe avuto sul pubblico l’impatto che ha oggi.

Ma c’è di più. Le animazioni infatti attirano immediatamente l’attenzione, focalizzando lo sguardo dello spettatore su determinate aree della pagina Web.

Ecco anche spiegato perché non bisognerebbe mai esagerare con gli effetti animati su Internet. Una pagina ricolma di animazioni, con menu scorrevoli, sfondi in movimento, video e gif che lampeggiano in ogni angolo risulterà troppo dispersiva e caotica per il visitatore.

Se è vero, infatti, che animazioni ben calibrate attirano l’attenzione, troppi stimoli visivi otterranno invece l’effetto contrario. Spingendo il visitatore, sconcertato e confuso, a lasciare il sito e non tornarci più.

Le animazioni dei primordi; il formato GIF

Le animazioni più “antiche”, parlando di Internet, sono le GIF animate. I programmatori scoprirono infatti che, salvando una serie di GIF in sequenza, queste ultime potevano dare l’impressione del movimento. 

Inoltre, con l’ausilio di appositi programmi di grafica, era possibile regolare il numero di fotogrammi per secondo, ma anche la distanza fra un fotogramma e un altro o eventuali effetti speciali, come le dissolvenze.

Una gif animata
Le gif animate possono essere anche molto complesse; in questa immagine oltre al movimento del cavallo è stata inserita la rotazione dei simboli

Le animazioni del Web, all’epoca, erano quindi fortemente ispirati all’animazione più “classica”; una serie di disegni sovrapposti l’uno all’altro, in sequenza.

Le GIF animate sopravvivono ancora oggi e sono utilizzate per esempio sui Social. Dove non è raro imbattersi in scene iconiche tratte da film e serie TV.

In genere però le immagini GIF hanno un grosso problema. Maggiore è la dimensione dell’immagine (e quindi la ricchezza di dettagli e colori), tanto più pesante sarà l’animazione finale.

E’ il motivo per cui le prime GIF animate erano solitamente piccole icone o bullet lampeggianti, che indicavano i contenuti salienti di un sito. Anche i banner animati non erano che GIF in sequenza.

I video su Internet

Il problema della pesantezza delle GIF era anche il loro limite maggiore. Grafici ed esperti di animazione, infatti, non potevano esprimere il loro talento con strumenti tanto poveri. Gli esperti della comunicazione avevano bisogno di animazioni più sofisticate. E, soprattutto, più agili.

Fortunatamente, su Internet esistevano (ed esistono ancora oggi) molte opportunità per riprodurre contenuti multimediali di vario genere. Compresi i video, che dall’avvento di Youtube sono diventati un veicolo di animazioni praticamente universale.

I primi browser, per leggere le animazioni, dovevano far ricorso a particolari programmi, i plug-in. Questi ultimi consentivano loro di leggere i contenuti realizzati da terze parti.

Tra i più celebri troviamo certamente Flash, di cui abbiamo parlato in questo articolo. Anche i filmati MPEG potevano essere riprodotti con l’ausilio del plug-in QuickTime. Quest’ultimo, però, era molto più pesante di Flash.

Animazioni sul Web
I video sul Web

Proprio Flash fu il padrone assoluto delle animazioni su Internet. Almeno per qualche decennio. Ma l’aumento delle falle nella sicurezza, unito alla lacunosità del programma, decretarono ben presto la sua fine.

Intanto però nuovi strumenti per l’animazione computerizzata si stavano imponendo. I browser erano sempre più evoluti e in grado di riprodurre autonomamente i file video. Inoltre, l’ausilio di piattaforme di video sharing contribuì a far crescere la popolarità delle animazioni.

Esistono poi diversi linguaggi di programmazione, come JQuery, che consentono di animare determinate parti di un sito. Menu scorrevoli, carousel, perfino gallerie interattive. L’animazione è diventata parte integrante del Web di nuova generazione. Ed è molto più diffusa di quanto i web designer dei primordi potessero anche solo immaginare.