Anche quest’anno arriva puntuale il concorso di Posterheroes, una call internazionale che chiede a tutti i grafici, gli artisti e i creativi in generali di esprimere la loro opinione riguardo ad uno degli argomenti più attuali e scottanti. Quest’anno il concorso prende il nome di Becoming e-Quals e si parla di Digital Inclusion. Ma cos’è l’Inclusione Digitale? E come hanno espresso il loro pensiero i partecipanti al concorso?

Digital Inclusion: che cos’è l’inclusione digitale?

L’inclusione digitale è intesa come l’insieme delle attività volte ad assicurare un’equa distribuzione delle risorse digitale e un equo accesso a tutti gli individui e a tutte le comunità ad esse. Tutti devono beneficiare dell’incredibile potenzialità del mondo connesso.

Digital Inclusion
Che cos’è l’inclusione digitale

L’inclusione digitale è il processo che favorisce l’accesso ai benefici della tecnologia dell’informazione e della comunicazione da parte di tutte le persone e dei gruppi di individui che rischiano di rimanere esclusi” – Treccani.

Inclusione digitale e Pandemia

Si è molto parlato di Digital Inclusion nell’ultimo periodo e mai come ora ci siamo resi conti di quanta disuguaglianza ci sia in questo mondo. Se pensiamo che una connessione internet, uno smartphone, un computer siano la normalità, abbiamo appreso che in realtà, per moltissime persone non è così.

E non dobbiamo nemmeno arrivare dall’altra parte del mondo per trovare qualche bambino, ragazzo o uomo che non abbia l’opportunità di accedere al digitale. Con la Pandemia e il conseguente smartworking e distance learning abbiamo scoperto che l’inclusione digitale è un problema molto più vicino di quanto pensassimo.

Digital Inclusion nell’Agenda Digitale dell’Unione Europea

L’argomento è, quindi, molto attuale ed importante, tanto da essere inserito tra gli obiettivi dell’Agenda Digitale dell’Unione Europea.

I dati confermano che disuguaglianza sociale, territoriale e divario digitale sono componenti di uno stesso circolo virtuoso/vizioso, con divaricazione che, a causa dell’emergenza sanitaria, si sono rapidamente amplificate. Per questo occorre un intervento organico.”.

Come spiegato nell’Agenda Digitale si tratta di un circolo vizioso, in quanto la diseguaglianza sociale è uno dei principali fattori di divario digitale, e il divario digitale, a sua volta, alimenta la diseguaglianza sociale.

Un piano per una velocizzazione dell’inclusione digitale è necessario al più presto.

Posterheroes: X edizione

Per la decima edizione del concorso di Posterheroes si è scelto, appunto, di trattare l’argomento di Digital Inclusion.

Il concorso, che quest’anno prende il nome di Posterheroes: Becoming e-Quals, chiede ai creativi di tutto il mondo di esprimere il loro pensiero sull’argomento di inclusione digitale. E chiede di farlo attraverso un poster di 70×100 cm.

Il concorso è indetto dall’Associazione Plug, la cartiera Favini e il Centro Internazionale di Formazione ITCILO. La collaborazione tra questi tre è volta promuovere il graphic design e l’illustrazione come mezzi di comunicazione e di sensibilizzazione sociale.

In palio, per i vincitori, c’è, anche quest’anno, un montepremi di 2500 euro.

Digital Inclusion: i vincitori

Quest’edizione di Posterheroes, la decima, dedicata al Digital Inclusion, ha visto partecipare grafici provenienti da 97 diversi paesi del mondo, per un totale di 1431 poster ricevuti.

Di questi sono stati scelti 40 finalisti, le cui opere si possono ammirare direttamente sul sito dell’organizzazione. Si tratta di diversi autori italiani, del sud America, della Russia, della Cina e di diversi altri paesi del mondo.

Tra i 40 finalisti è stato, infine, scelto il vincitore. Si tratta del poster dell’italiana Giulia Piras. Una rappresentazione di come non sempre, tutti i nostri sforzi, riescono ad essere ripagati, vista la disuguaglianza sociale e, in questo caso, digitale.

Tra le altre opere spiccano quelle di Giada Gunetti, il cui notebook (appartenente alla parte del mondo “privilegiata”) crea un muro che oscura i meno fortunati, lasciandoli al buio e senza accesso al digitale.

O l’opera di Mara Pidello, che ritrae una ragazza con un notebook in mezzo a un gregge di pecore, chiaro riferimento alla storia divenuta famosa di Fiammetta, la bambina di 10 anni in DAD al pascolo con il papà.