A quanto pare, gli influencer stanno affrontando un periodo di magra importantissimo in cui l’algoritmo di Instagram si trova ai minimi storici. In questo articolo di oggi vedremo come questa nuova categoria di settore utilizza le sponsorizzate per andare ad incentivare l’engagement dei propri profili e quindi aumentare le vendite dei brand a cui si associano.

Influencer, sponsorizzate e coinvolgimento dei followers

A quanto pare c’è qualcosa che non va nell’algoritmo di Instagram. Infatti, gli influencer stanno registrando interazioni minime: la visibilità anche dei più gettonati è sotto terra e sotto stimata. Insomma, hanno paura di perdere i loro contratti con le aziende, per questo stanno correndo ai ripari.

sponsorizzate instagram e algoritmo in calo
L’algoritmo di Instagram è ai minimi storici. Riusciranno le sponsorizzate a dare una mano agli influencer?

Visto che il tasso di coinvolgimento verso i followers ha subito una battuta d’arresto, i nostri cari content creators hanno ben pensato di ricorrere alle sponsorizzate (quelle fatte bene, da agenzie che se ne intendono e seguono il trend dell’algoritmo giorno per giorno). Così facendo hanno quindi fatto il gioco di Instagram: il calo infatti sarebbe una cosa ponderata e voluta dal CDA della piattaforma per spingere sempre di più ad investire in pubblicità a pagamento.

I dati sul calo dell’engagement

Da un’indagine firmata Mobile Marketer le bacheche su cui corrono e scorrono foto e video su Instagram avrebbero un esubero di post simili (i beauty influencer fanno i video tutorial, chi si occupa di moda non parla altro che di palette e armocromia, e così via). Di conseguenza sono aumentati i post sponsorizzati.

Ora, anche se – come vi abbiamo accennato nel paragrafo precedente – questo sarebbe un gioco voluto direttamente dai piani alti di Instagram per guadagnare di più con pubblicità e campagne social mirate ad acquisire target di riferimento, è anche vero che il trend sta portando ad una controtendenza che sta affollando la timeline di Instagram di post sponsorizzati.

sponsorizzate per gli influencer
Cosa sta cambiando nel mondo dei social e degli influencer? Scopritelo qui

Conclusione: gli influencer cercano di coinvolgere i loro followers e acquisirne nuovi pagando e al tempo stesso li perdono perché l’algoritmo non premia i loro profili per creatività e trasparenza di notizie. Un cane che si morde la cosa insomma.

Cosa fare quindi con queste sponsorizzate?

I dati parlano chiaro: nell’arco di questi 3 anni i contenuti su Instagram scarseggiano di qualità e creatività e al tempo stesso i post sponsorizzati hanno portato ad un crollo del 2,4% dell’engagement.

Cosa fare quindi? Lavorare di strategia e proporre cose nuove. Infatti, l’altro fattore che si evince dagli studi fatti in merito al calo dell’algoritmo è che molti settori sono in declino d’interesse da parte del follower/consumatore finale.

sponsorizzate
L’engagement rate è in calo per tutti. I micro influencer però riescono a tenere banco con uno storytelling efficace

Viaggi, beauty e food in particolare sta subendo una botta d’arresto nelle ricerche per hashtag. In questi settori più che in altri come ad esempio il fashion e/o il fitness il numero medio dei like di ogni post Instagram in relazione con il numero dei follower è diminuito ben oltre sotto la soglia minima per essere messi in esplora.

Gli influencer e le sponsorizzate lampo

Per quanto riguarda le sponsorizzate gli influencer si stanno spostando su un nuovo modo di promuovere i loro post. Cosa fanno? Cercano di sfruttare le sponsorizzate lampo che durano al massimo 7 giorni.

In questo modo, soprattutto coloro che ad esempio parlano di viaggi, mostrano i loro post e le loro storie in cui raccontano qualcosa di nuovo, ma mai fino in fondo. In quei 7 giorni a pagamento il post viene fatto girare, messo in esplora (ovviamente se scritto con un buon testo in copy SEO) e li cercano di incuriosire i follower vecchi e nuovi a cliccare e vedere la cosiddetta “parte 2”.

Lo storytelling ritorna ad essere a puntate e diventa l’arma di punta dei micro influencer che, essendo di per sé abituati a lavorare di strategia, massimizzano le sponsorizzate ed acquisisco più interazioni dei big influencer.

Non sappiamo ancora se si tratti di una fine di un’era e se il mercato telematico e di vendita tramite i social si stia spostando su nuove frontiere di marketing. Quello che è certo è che i post a pagamento sono e saranno sempre (al di là della lentezza dell’algoritmo) uno strumento necessario a coloro che hanno attività commerciali on line e non. Se in futuro lo saranno ancora per gli influencer lo scopriremo con il tempo.