L’argomento di oggi non è cosa nuova. Con l’avvento della pandemia però il museo virtuale è diventato un fenomeno in espansione che sta portando anche le piccole realtà museali ad investire nella tecnologia per poter permettere la fruizione a distanza.

Il museo virtuale e il settore dei Beni Culturali

Già dal 2015 nel settore dei Beni Culturali si è assistito ad una Digital Transofrmation, che ha permesso alle tecnologie digitali di modificare l’esperienza di visita abilitando nuovi attrattori nei musei.

museo virtuale e digital transformation
La Digital Transformation è iniziata qualche anno fa e ha visto protagoniste le realtà dell’arte e la nascita del museo virtuale.

Mentre la rete e i social erano già in parte diventati canale di accesso informativo al patrimonio culturale, è nato il museo virtuale.

L’evoluzione verso i media immersivi – realtà virtuale e aumentata – ha accelerato questa Digital Transformation dell’arte e dei musei, abilitando modalità di fruizione innovative.

Le iniziative di nuova concezione come le mostre virtuali senza opere fisiche, o le esperienze altamente coinvolgenti per il pubblico come le applicazioni di archeologia virtuale, sono diventate elementi quasi fondamentali per la promozione di un museo.

Un approccio strategico

Questo tipo di approccio ha creato interesse non solo nel visitatore medio, ma ha aumentato l’affluenza di coloro che avevano sempre considerato i musei come un posto noioso.

Con il tempo sono state elaborate strategie integrate di approccio alla cultura digitale che hanno reso il museo virtuale una risolvente pratica anche e soprattutto per coloro che erano impossibilitati a visitarlo fisicamente.

Non solo. I digital media, principali attori del museo virtuale, chiamano il pubblico ad interagire oltre che  puntare ad essere persuasivi, incentivando le persone a visitare quel museo piuttosto che l’altro.

Il visitatore al centro

Le grandi piattaforme digitali ci hanno insegnato una regola chiave, ovvero porre l’utente al centro. L’esperienza culturale sta diventando immersiva e investe le persone prima, durante e dopo la visita delle mostre e dei musei.

Internet, i social e i dispositivi mobili sono già oggi il canale informativo principale per il turismo d’arte. Rappresentano il contesto dove si prepara il viaggio e la visita, e sempre più spesso si acquista il biglietto.

museo virtuale il visitatore al centro
Il visitatore è al centro dell’esperienza del museo virtuale

Quando si poteva visitare il museo in loco, i musei virtuali già attrezzati con tecnologie all’avanguardia permettevano di vivere esperienze diverse all’interno della struttura con guide aumentate, ricche di contenuti e informazioni interessanti che andavano al di là dell’opera stessa.

La più grande rivoluzione però è stata dare la possibilità di condividere sui social le proprie esperienze all’interno del museo aumentando anche il circolo del passaparola. Questo processo ha aumentato con il tempo la fruizione dei luoghi dell’arte.

Musei virtuali… Diffusi

Parlando del nostro Paese non possiamo non definirlo un vero e proprio museo a cielo aperto. Grazie ad Internet si è potuta diffondere la cultura italiana e si è potuto valorizzare i musei diffusi nei centri storici.

Un museo virtuale “open space” che connette monumenti, opere d’arte, scorci e storia.

Grazie ai droni, per esempio, si sono potute realizzare immagini a 360° per mostrare ai visitatori in maniera virtuale come si sviluppano i centri storici da un punto di vista cartografico.

Finalmente lo spettatore ha una visione completa, scoprendo anche perché determinate opere architettoniche fossero state costruite proprio in certi punti delle città prese in esame.

Percorsi aumentati che vengono proposti direttamente dai punti informativi delle varie città, per una visione d’insieme dell’offerta artistica del territorio.

Un altro esempio in questo senso sono i centri visita dei parchi naturali che vengono resi virtuali grazie alla creazione di VR Point per intrattenere il pubblico e offrire una preziosa esperienza anche alle persone diversamente abili.

Museo On-line

Con il 2020 e l’avvento della pandemia da Covid-19 ecco che anche i musei si trovano a dover ricreare un sistema di fruizione tutto nuovo, fruibile completamente on-line.

Un investimento che ha portato i maggiori musei a creare piattaforme apposite sui propri siti internet. A pagamento, lo spettatore può godersi un’esperienza quanto più possibile immersiva nell’arte e nella storia tramite queste sezioni web.

Purtroppo, rispetto a quanto successo con la Digital Transformation, questo sistema di museo virtuale a casa propria, ancora non ha dato i frutti sperati. Infatti, molti musei minori ancora non si sono attrezzati e sono indietro con l’aggiornamento dei propri siti web.

museo virtuale tornare al museo
Tutti sperano di poter fruire di nuovo il museo virtuale in maniera fisica. Purtroppo la pandemia aleggia come un fantasma su queste realtà di arte cultura che diventano visibili solo online

Tutti sperano che a breve si possa tornare a visitare questi luoghi di culto e cultura in maniera reale, utilizzando la tecnologia come elemento in più all’interno del museo stesso. È certo però che il museo è cambiato e sta cambiando. Il museo virtuale è forse l’unico modo per mostrare l’arte e lasciarne comprendere la grandezza a 360°.