Il creative strategist è una figura poco conosciuta in Italia, molto più utilizzata all’estero, dov’è invece molto ricercata. Principalmente lavora nel campo del marketing, ma potrebbe essere visto anche come un ideatore, un creatore di nuovi percorsi. Sempre aggiornato è una via di mezzo tra il planner e il creative director. Del planner ha le competenze strategiche, sa interpretare i numeri ottenuti dai sui studi e dalle sue ricerche in campo digitale e nel marketing. Sa trovare soluzioni e sperimenta sempre nuove vie. Nel frattempo assomiglia invece al creative director per le sue competenze creative, tra le varie figure del graphic design. Ha una tendenza a semplificare i processi e trovare soluzioni innovative. Il creative strategist incarna quindi sia la parte creativa che quella più strategica e pragmatica dentro di sé.

Che cosa fa concretamente

Il creative strategist può essere integrato in team molto differenti, proprio per le sue capacità molto particolari, in grado di interagire secondo il bisogno in molte situazioni.
Risulta una risorsa che è in grado di suggerire e accelerare un processo creativo, rendendolo più concreto grazie all’applicazione delle strategie di marketing.
In base alle necessità può aumentare la notorietà di un brand, facendolo conoscere meglio. Ma può anche fare in modo che ci sia più coinvolgimento sui social, aumentando like e mi piace, o anche che gli utenti commentino e lascino più messaggi sulla pagina. Infine può lavorare direttamente sulle conversioni, cioè portare gli utenti a diventare clienti acquistando un bene o un servizio. Il creative strategist lavora quindi strettamente a contatto con figure come il direttore creativo, il social media manager, o il web analyst e il media planner.

creative strategist
Questa figura lavorativa è trasversale, unisce il team creativo e quello strategico

Il creative strategist è in grado di colmare le lacune dei team. Sia che si tratti della parte creativa che di quella strategica, lavorando per formare una personalità e un posizionamento più forte di una marca o di un brand. Il suo lavoro creativo è quindi direttamente volto a raggiungere obiettivi di marketing.
Questa figura è in grado di analizzare i dati come target, stile e obiettivo del brand. Definisce una strategia digitale decidendo quali canali attivare, quali social sono più i adatti, il tono di voce, i formati e come gli utenti interagiranno con queste strategie.
Alla fine del lavoro sarà anche in grado di leggere e analizzare i report e produrre anche una rapporto semplice e accessibile a tutti.
Come si può notare le attività sono davvero molte, per questo si pone in maniera trasversale rispetto al team già presente in azienda.

Come si diventa creative strategist

Ci vuole molta esperienza in vari campi: dal Project Manager al Copywriter, dal Web Designer al Social Media Manager, dal Designer puro al Creativo. Ma non è tutto, è necessario avere infatti nozioni anche in campo di Marketing e strategia di mercato. Deve avere un background molto variegato quindi, solo così potrà sapere come funzionano le altre professioni e supportarle al momento giusto.

creative strategist
Questa figura è in grado di organizzare tutte le fasi lavorative, senza tralasciare il lato creativo

Non pensate che la componente creativa sia solo un aspetto secondario. Partire da buone doti di disegno di grafiche e layout permette di realizzare migliori campagne di marketing, o di capire al volo dove una campagna esistente è carente.

Ricordate poi che sotto un creative strategist c’è una formazione costante, allenarsi nel problem solving, sapersi adattare alle tempistiche di tutte le aziende. Quindi la formazione è proprio alla base, non si è mai arrivati in un ruolo come questo ma bisogna coltivarlo di giorno in giorno, un passo dopo l’altro.