Siete pronti per scoprire con noi il nuovo progetto dell’Arena olimpica di Milano? Si tratta dell’Arena Santa Giulia e sarà pronta per le Olimpiadi invernali del prossimo 2026. Un edificio che punta a diventare un punto di riferimento per gli eventi sportivi e musicali del futuro nel Nord d’Italia.

Arena olimpica: progetto ellittico

La struttura della nuova Arena olimpica in progetto per le Olimpiadi invernali di Milano (2026) vede l’edificio composto da una base ellittica a 3 anelli.

Al suo interno sarà completamente modulabile. Obiettivo: ospitare qualsiasi tipo di evento. Un edificio quindi sostenibile al 100% soprattutto dal punto di vista ambientale.

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Ed ecco una foto del progetto della nuova Arena Santa Lucia

Vogliamo parlare dell’impatto energetico che avrà l’Arena? Sarà autonoma e quindi consumerà energia autoprodotta, grazie agli impianti fotovoltaici e geotermici che vi verranno installati.

Insomma, un progetto ambizioso che punta a portare Milano in cima alle città da visitare – almeno architettonicamente – nel mondo. Ma cosa vedremo all’interno dell’Arena? Lo scopriamo nei prossimi paragrafi.

Piazza aperta

Il progetto prevede che l’Arena olimpica di Milano abbia una piazza esterna, aperta, pensata – appunto – non solo per il solo evento delle Olimpiadi invernali del 2026, ma anche per diventare con il tempo punto di riferimento per eventi open air.

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Il progetto ha l’obiettivo di creare a Milano un punto per eventi sportivi e musicali di riferimento per tutto il Nord Italia

Oltre alla musica e allo sport, vedremo anche lo skating. Si avete capito bene: l’Arena Santa Giulia è pensata per ospitare tutto ciò che va sui pattini a rotelle e affini. Infatti, il primo degli sport invernali che vi si disputeranno saranno le gare di hockey su ghiaccio e il pattinaggio artistico.

Progetto ambizioso

Lo abbiamo detto: un progetto ambizioso che è stato presentato lo scorso 10 marzo e che ha messo in luce il giovane team dell’architetto stellato David Chipperfield. L’inglese ha pensato a tutto: ha sviluppato un progetto pensando ad un’arena classica, che possa ospitare circa 15 mila spettatori.

L’idea è quella di creare una struttura che rimanga nel tempo. Una struttura che faccia parlare di sè anche in futuro. Insomma, una nuova meta – anche turistica – per la bella Milano, un pò come lo è stato il Bosco Verticale dal momento della sua apertura.

Arena olimpica e sostenibilità ambientale

Ed eccoci alla cosa più interessante (e diciamolo pure, alla moda) relativa al progetto dell’Arena olimpica di Milano: sarà una struttura completamente eco-sostenibile. Un’edificio di grandi dimensioni che andrà però ad integrarsi perfettamente con il quartiere in cui verrà costruito.

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Questo progetto porta Milano ad un livello superiore proprio come città da visitare e scoprire

Tutto parte dalla selezione dei materiali. Tutto punterà al risparmio energetico, ma soprattutto alla decarbonizzazione. Il sindaco, Beppe Sala, ha dichiarato che l’Arena Santa Lucia sarà la costruzione che nel tempo dimostrerà quanto Milano ci tiene all’ambiente.

Inoltre è noto che un edificio del genere alla città dell’industria italiana manca davvero. Anche per questo può diventare un punto di riferimento a livello nazionale e spronare anche altre città a creare ambienti eco-sostenibili.

3… 2… 1… Lavori in corso

I lavori per la realizzazione di questo bellissimo progetto partiranno nel 2023. Intanto si sta bonificando l’area in cui si andrà a costruire.

Vero è che c’è stato un ricorso pendente al TAR, che però – a detta dei progettisti – non dovrebbe creare problemi per l’inizio dei lavori il prossimo anno. La cosa fondamentale è partire e realizzare il tutto con inaugurazione annessa prima dell’inizio dei giochi olimpici il prossimo 2026.

Nel mentre si stanno cercando partners che vogliano legare il proprio nome al progetto. Chi sarà il fortunato che potrà apporre il proprio marchio a fianco di quello dell’Arena Santa Lucia? Lo scopriremo nei prossimi mesi. Intanto ciò che dimostra il progetto è lo sviluppo di Milano e quanto la città ci tenga a creare luoghi di comunione tra le persone, in un futuro senza pandemia e guerre.