Volete conoscere un brand che ha attraversato i millenni? Uno di quelli scontati, forse, che nemmeno sappiamo la sua origine ma che è inconfutabile. Lo calpestiamo ogni giorno, quando camminiamo per strada e passiamo sopra un tombino (se ci troviamo nella città di Roma Capitale). SPQR, è il brand che ha attraversato i millenni, ma sappiamo quale è la sua origine, la sua storia e le dispute che l’hanno visto coinvolto?

Cosa significa SPQR

SPQR è il simbolo di Roma sin dalle sue origini (21 aprile 753 Avanti Cristo), nel corso della storia ha assunto significati diversi e ancora oggi è visibile in ogni angolo della città.

L’acronimo stesso è avvolto nella leggenda. Deriva dal latino, ovviamente, lingua ufficiale dell’impero romano. Ma le traduzioni sono molteplici.

SPQR
SPQR – lo stemma

La definizione ufficiale data dalla Treccani è “Senatus Populus Quirites Romani”, ovvero “Il Senato e il Popolo Romano dei Quiriti”. I Quiriti erano i cittadini che godevano dei pieni diritti.

Successivamente, tuttavia, fu tradotto diversamente “Senatus Populus Que Romani”, “Il Senato e il Popolo Romano”, senza distinzioni.

Nel corso degli anni si sono, però, susseguite diverse traduzioni: “Sapiens Populus Quaerit Roman” (Un popolo saggio ama Roma), “Sanctus Petrus Quiescit Romae” (San Pietro Riposa a Roma).

Dal medioevo all’età moderna

SPQR è sopravvissuto anche alla caduta dell’Impero Romano. Roma ha continuato ad essere la città più popolosa d’occidente e ad essere formalmente considerata la capitale anche del nuovo impero romano medievale di Carlo Magno.

Sul sigillo di Federico Barbarossa troviamo la scritta “Roma caput mundi regit orbis frena rotundi” (Roma capitale del mondo regge le redini dell’orbe rotondo).

L’acronimo ha continuato fino all’età moderna ad essere considerato il simbolo della romanità. È stato molto usato durante il fascismo.

Lo stemma

Oltre all’acronimo, molto mistero aleggia anche attorno allo stemma storico di Roma. Le lettere SPQR colorate d’oro risaltano su uno sfondo rosso.

Il rosso dovrebbe rimandare a Marte, Dio della Guerra. Mentre l’oro delle lettere ricorda il sole, la luce e la potenza dell’impero romano ieri e del popolo romano oggi.

SPQR in giro per Roma

Passeggiando per la citta metropolitana di Roma Capitale non è difficile trovare l’antico stemma dell’impero romano. Si trova su molti monumenti, come sul monumentale trofeo di Augusto, sull’Arco di Tito, sul Palazzo Senatorio. Ma soprattutto lo possiamo leggere inciso su quasi tutti i tombini, sui cassonetti, sui cartelloni, sulle fontane.

SPQR Tombino
SPQR su un tombino di Roma Capitale

Non solo a Roma

Tutti conosciamo la grandezza dell’impero romano, che è arrivato a toccare tutto il mondo conosciuto dell’epoca. Per questa ragione la scritta SPQR compare anche in diverse altre città del vecchio continente, anche se spesso l’ultima lettera R, che indica Romae (il popolo romano), viene sostituita con la lettera della città in questione.

SPQR Galleria Vittorio Emanuele
SPQR all’interno della Galleria Vittorio Emanuele, a Milano

Specialmente nella regione Lazio è molto comune trovare SPQ seguito dalla prima lettera delle varie città e paesini più piccoli, che si trovano nei dintorni della capitale.

SPQR si trova anche sullo stemma dell’Emilia Romagna, ma anche a Milano, nella Galleria Vittorio Emanuele.

Infine, SPQ lo troviamo anche fuori dai confini italiani, ad esempio, lo troviamo a Bruges.

Sono Pazzi Questi Romani

Piccola curiosità: una delle citazioni più famose dei fumetti di Asterix è “Sono Pazzi Questi Romani”. Tuttavia non tutti sanno che la frase va attribuita al traduttore e non agli autori, che trasformò la frase originale, rendendola una perfetta sovrapposizione con la sigla SPQR.

Sono Pazzi Questi Romani
Sono Pazzi Questi Romani

SPQR e il calcio

Tutti gli amanti del pallone, ma non solo, avranno notato che la sigla SPQR si trova anche sulle maglie della Roma. Proprio questo fatto fu al centro di una disputa.

Il marchio SPQR non è solo della Roma”.

A denunciare il fatto è stato un manager del club della Lazio che ha detto “Non so se l’utilizzo sia stato autorizzato dal Comune e sia consentito a tutti e sono curioso di sapere se c’è stata un’autorizzazione. La città si identifica con tutte e due le squadre”. Tra l’altro ci tiene anche a ricordare che la Lazio fu la prima squadra romana.

La risposta: “Anche la Lazio può scendere in campo con SPQR, identificando con l’aquila l’appartenenza alla città”. In un modo o nell’altro il millenario simbolo continua a far parlare di sé, ognuno lo vuole usare a proprio piacimento, perché SPQR è Roma, è la romanità riconosciuta nel mondo.