Oggi scopriamo insieme un’artista iraniana che utilizza l’arte per parlare di politica, identità e memoria. Stiamo parlando di Shirin Neshat, nata a Qazvin nel 1957, una figura di spicco nel mondo dell’arte contemporanea, nota per le sue opere cinematografiche, video e fotografiche che esplorano le complessità dell’identità, in particolare quella femminile, all’interno della cultura iraniana e nel contesto delle dinamiche tra Islam e Occidente. La sua arte funge da potente commento sociale, affrontando temi di esilio, memoria e politica con un linguaggio visivo che unisce il personale al collettivo. Ecco la mostra personale al PAC di Milano che aprirà i battenti il prossimo 28 marzo.

Biografia e contesto di Shirin Neshat

Shirin Neshat lasciò l’Iran nel 1974 per studiare negli Stati Uniti, poco prima della rivoluzione islamica del 1979, evento che trasformò radicalmente il suo paese d’origine. Il suo ritorno in Iran nel 1990 rivelò un paese diverso da quello che ricordava, con leggi restrittive che limitavano i diritti e le libertà delle donne. Questa esperienza ha profondamente influenzato la sua pratica artistica, spingendola a documentare e criticare le nuove regole imposte alle donne attraverso la sua arte.

shirin neshat a milano 2025
Neshat – Opera tratta Women of Allah

Il suo stile inconfondibile lo si deve al carattere delle sue opere che hanno una visione di forte contrasto tra Islam e Occidente, femminilità e mascolinità, pubblico e privato, tradizione e modernità. Il corpo femminile emerge come un simbolo centrale, esplorato per rappresentare vergogna, peccato e sensualità, ma anche forza e resilienza.

Altra cosa interessante della sua arte è l’utilizzo della calligrafia persiana, spesso sovrapposta alle sue fotografie, che aggiunge un ulteriore livello di significato, intrecciando poesia e arte visiva per trascendere i confini culturali.

Opere Chiave

Tra le sue opere chiave troviamo Women of Allah (1993-1997), una serie di fotografie, tra le più famose di Shrin Neshat, che riflette i cambiamenti in Iran dopo la rivoluzione. Le immagini ritraggono donne iraniane con veli e armi, i cui corpi sono adornati con la calligrafia persiana. Questi elementi contrastanti sfidano gli stereotipi occidentali sulle donne musulmane, presentandole come figure complesse e potenti.

Da ricordare c’è poi sicuramente la videoinstallazione Turbulent (1998), premiata con il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1999, esplora le differenze di genere nella società iraniana attraverso le performance di un cantante e una cantante. Il lavoro in questione sottolinea le restrizioni imposte alle donne nello spazio pubblico e il loro desiderio di espressione.

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Neshat – Opera tratta da Women of Allah

Infine, Donne senza uomini (2009), un lungometraggio con cui Neshat ha vinto il Leone d’argento per la miglior regia al 66º Festival di Venezia, intreccia le storie di diverse donne iraniane durante il colpo di stato iraniano del 1953. Il film è toccante e pungente e affronta temi di oppressione politica, identità di genere e la ricerca della libertà personale.

Mostra al PAC di Milano (2025)

Dal 28 marzo all’8 giugno 2025, il PAC (Padiglione d’Arte Contemporanea) di Milano ospiterà una vasta mostra personale di Shirin Neshat, curata da Diego Sileo e Beatrice Benedetti.

La mostra offrirà una panoramica completa sull’opera dell’artista, presentando fotografie e film che esplorano le rappresentazioni identitarie del femminile e del maschile nella cultura di Shirin Neshat. Una retrospettiva artistica che intende creare spazi di riflessione utilizzando un linguaggio visivo che unisca il pensiero personale allo sguardo collettivo, sottolineando le contraddizioni del mondo contemporaneo.

L’arte di Shirin Neshat è un potente strumento di denuncia sociale e di espressione personale. Attraverso le sue immagini evocative e le sue narrazioni complesse, Neshat invita gli spettatori a confrontarsi con questioni importanti relative all’identità, alla politica e alla condizione umana. La sua mostra al PAC di Milano rappresenta un’occasione imperdibile per approfondire la conoscenza di questa artista visionaria e del suo impatto sul mondo dell’arte contemporanea.


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