L’idea di cinque studenti russi ha voluto mostrare al mondo la fragilità degli animali marini. Sconvolgendo in maniera drastica quanto intelligente degli oggetti di uso quotidiano, dei semplici peluche dell’Ikea. Plastic Surgery è il progetto che vuole sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dell’inquinamento marino, e mostrare quanto questo possa sconvolgere gli abitanti del mare.

L’inquinamento marino

Conosciamo il problema dell’inquinamento marino. Sono incalcolabili i pezzi di plastica, la microplastica, i residui lasciati dai pescatori, le reti in primis, che rimangono a vagare nell’acqua.

Sappiamo che nessuno si è salvato da questa apocalisse marina, tracce di plastica sono state trovate nelle rocce di isole deserte e nelle più profonde depressioni oceaniche.

Inquinamento marino
L’inquinamento marino irrompe negli habitat degli animali

Siamo stati inondati di immagini di tartarughe marine impigliate nelle reti abbandonate dai pescatori, di pellicani il cui stomaco era un sacchetto della raccolta plastica, di pesci cresciuti all’interno di rimasugli di plastica.

Sappiamo anche che molte sono le iniziative volte a trovare una soluzione e a sensibilizzare l’opinione pubblica. Installazioni artistiche riempiono le città, soprattutto costiere. I disegni sull’argomento e le fotografie d’autore si riversano sui social, diventando virali. Ma chi c’è dietro a tutte queste campagne di sensibilizzazione?

Plastic Surgery e i cinque studenti che hanno stravolto l’aspetto dei peluche dell’Ikea

È da un mese, più o meno, che le immagini di questi pupazzetti girano in rete, ma il progetto risale, in realtà, a un anno fa.

Plastic Surgery (Chirurgia Plastica), ha preso i peluche in vendita all’Ikea, dei semplicissimi pupazzetti per bambini, e li ha “ridisegnati”, facendo loro ciò che l’uomo fa agli animali marini da anni ormai.

I cinque studenti della MADS (Moscow Advertising School) ha creato questa campagna di sensibilizzazione utilizzando oggetti così comuni, destinati ai bambini, perché proprio loro imparano da ciò che vedono, e lo assimilano come giusto, perché è così che hanno sempre visto le cose.

“Un bambino, tutto quello che vede, lo accetta come giusto, naturale. Niente lo sorprende. Nemmeno gli raccontassero che gli asini volano e le aquile ragliano” – Guido Sperandio.

Una campagna di sensibilizzazione dell’Ikea, o forse no

La campagna di sensibilizzazione non è direttamente collegata all’Ikea. I ragazzi hanno preso l’iniziativa, diffondendo il loro messaggio in rete, attraverso i social. Ma l’Ikea non ne ha mai riconosciuto ufficialmente la paternità. Ne a mai asserito di voler partecipare alla campagna. Tuttavia ne è involontariamente coinvolta e anche se il loro logo appare nella campagna non ha creato problemi ai creatori della campagna.

Plastic Surgery
il delfino di Plastic Surgery

Tutt’altro, pur non avendo niente a che fare con la campagna di sensibilizzazione “Plastic Surgery”, ne condivide i principi. Spesso Ikea si è mostrata sensibile verso i maggiori problemi che affliggono il pianeta e l’umanità. Non poteva, quindi, appoggiare anche questa ennesima campagna che la vede protagonista, involontariamente.

Il messaggio lanciato da Plastic Surgery

La campagna di sensibilizzazione Plastic Surgery è passata in silenzio, inosservata, ma alla fine è arrivata a fare ciò per cui era stata creata. E le persone a cui è arrivata ne sono rimasti colpiti.

I peluche venduti dall’Ikea nel reparto per i più piccoli sono foche, tartarughe, delfini e altre specie marine. È così che per mano dei ragazzi la tartaruga marina si ritrova intrappolata in un involucro di plastica. Il delfino è strozzato da una busta di plastica gialla. La foca è rimasta impigliata nella rete di un pescatore.

Questo è ciò che avviene nei nostri mari, quotidianamente. È la dura realtà di un habitat naturale contaminato dalla crudeltà e dalla noncuranza umana.

Il messaggio di Plastic Surgery è questo, vuole mostrare l’importanza di combattere l’inquinamento della plastica in mare, ed è diventato virale.