La Fondazione Cirulli di Bologna ha creato una nuova mostra con ben 19 sezioni espositive, con materiale che spazia dal futurismo fino ad arrivare ai cartelloni per Olivetti, dal titolo Archivio Animato.

L’Archivio Animato

In provincia di Bologna, precisamente a San Lazzaro di Savena, la Fondazione Cirulli ha messo insieme una nuova mostra che permetterà di conservare i materiali della cultura del Novecento, ma sarà anche un laboratorio dedicato alla modernità. La mostra aperta dal 23 novembre ospita più di 200 opere della storia e della cultura del Novecento.

archivio animato
Una sala dell’Archivio Animato

Il progetto è stato realizzato grazie alla consulenza di Jeffrey Schnapp, il quale è anche fondatore e direttore del metaLAB dell’Università di Harvard. La sede scelta fa parte, tra l’altro, di uno degli edifici più iconici dell’architettura moderna italiana. Realizzato nel 1960 da Achille e Pier Giacomo Castiglioni, architetti e designer milanesi, per Dino Gavina.

Dicono Massimo e Sonia Cirulli della mostra:

Durante tutta la durata della mostra verranno organizzati incontri e conferenze con la partecipazione di esperti e studiosi del settore, per focus sulle tematiche delle varie sezioni, a comporre una ricca proposta di eventi culturali. Il nostro obiettivo è infatti quello di aprire lo spazio della Fondazione ALL’ESTERNO e farne un luogo di costruzione di contenuti, un vero e proprio laboratorio permanente di storia e cultura del Novecento

La struttura della mostra

La mostra è stata suddivisa in 19 sezioni. Un caleidoscopio di oggetti e visioni, arti figurative, design industriale, ma anche cinema, televisione e moda. Molti i disegni, i quadri, le sculture e gli oggetti, non mancano poi manifesti e volantini, carteggi, progetti architettonici, tessuti, rivisti e libri.

La struttura della mostra non vuole essere rigida. Uno spazio è fluido in cui si cerca di raccontare la molteplicità, la simultaneità e l’agilità di quel periodo.

Una delle sezioni, per esempio è Frammenti di ‘900 che ospita dipinti realizzati nei primi tre decenni del secolo. Proprio affianco ai dipinti la sezione Tessuto della modernità che mette in mostra tessuti d’arredamento realizzati per la triennale di Milano dai più importanti artisti del panorama italiano. Troveremo quindi Gio Ponti, Ettore Sottsass, Lucio Fontana, Enrico Prampolini, Bice Lazzari, Fede Cheti.

L'archivio animato
Un manifesto pubblicitario delle macchine da scrivere Olivetti

La sezione Fermo Immagine invece è dedicata al cinema e alla televisione degli anni sessanta. In primo piano i volti che hanno raccontato del periodo più gioviale ed entusiasmante della storia d’Italia come il boom economico del dopo guerra, il tutto narrato attraverso il video.

Questi temi sono anche ripresi nella sezione Munari, Carboni e la RAI. Qui si racconta l’innovazione grafica della televisione pubblica ad opera dei due artisti negli anni Cinquanta.

Un’altra sezione racconta la modernità grazie alle produzioni industriali e alla pubblicità. Si potranno vedere oggetti storici come il pannello decorativo realizzato da Xanti Schawinsky, maestro del Bauhaus, per il negozio Olivetti di Torino. Ma anche i cartelloni pubblicitari originali di inizio secolo scorso, passando dal design delle “carte pasticcere” brandizzate realizzate negli anni Trenta per i più importanti bar d’Italia.

Si potrà vedere anche la documentazione fotografica della vita delle campagne emiliane del dopoguerra. Qui si troveranno le immagini grezze di Enrico Pasquali e quelle glamour di Arturo Ghergo, maestro della fotografia italiana.

Informazioni sulla mostra

La mostra Archivio Animato – Lavori in corso si può visitare anche durante l’art week e la 44ª Arte Fiera di Bologna, presso la Fondazione Massimo e Sonia Cirulli in Via Emilia 275 San Lazzaro di Savena, Bologna.

Gli orari al pubblico sono dalle 11,00 alle 19,00 tutti i sabati e le domeniche, aperta su appuntamento durante la settimana.