Italo Lupi, addio al maestro del graphic design e dell’architettura italiana. Nato a Cagliari nel 1934, Italo Lupi ha passato tutta la sua vita a Milano, dove è morto all’età di 89 anni. A dare la notizia della sua scomparsa è stata la rivista Abitare, della quale è stato direttore per 15 anni. Le opere da lui realizzate sono davvero molte, una tra tante il logo iconico di Fiorucci con i due angioletti dalla folta chioma. Lupi è stato un importante esponente della cultura grafica e visiva internazionale. Il suo sogno da bambino era quello di fare l’aviatore ( oppure il poliziotto), ma conosciamo meglio uno tra gli architetti e designer più amati al mondo.

italo lupi
Il logo realizzato per Fiorucci.

Italo Lupi: chi era

Urbanistica, editoria, grafica, allestimenti museali ed espositivi: Italo Lupi ha mostrato il suo talento in numerosi campi. Nato a Cagliari nel 1934, è partito alla volta della metropoli milanese per studiare e lavorare. Si è, infatti, laureato presso la Facoltà di Architettura nel 1959 al Politecnico di Milano. Dopo la laurea è stato l’assistente di Pier Giacomo Castiglioni e, a soli 25 anni, insieme a Mario Bellini curò la sesta edizione del Compasso d’Oro. Apre il suo primo studio negli anni ’60 ed inizia a dedicarsi al design per le esposizioni e l’editoria. Una delle opere che viene ricordata maggiormente è l’edizione del Compasso d’Oro, che si è svolta al Castello Sforzesco di Milano, interamente disegnata a mano senza l’ausilio di strumenti o adesivi.

Nel 1970 iniziò a lavorare per varie riviste (tra le quali troviamo Zodiac e Shop), nel 1973 diventò il direttore di Abitare per ben 15 anni, tra gli anni Novanta e Duemila. Grazie a lui la rivista assunse uno spazio di tutto rispetto dedicato all’architettura, un timbro che solo lui poteva donare: aggraziato, raffinato e con un’attenzione sempre rivolta ai problemi civili. Iniziò a lavorare per Abitare come fotografo, copertinista e autore. Durante un’intervista concessa a DesignCulture, l’architetto Lupi disse queste parole: «Un buon design è semplice, comprensibile da tutti, libero da complicazioni non necessarie, che risponde in maniera precisa alle necessità per il quale è stato creato e per le quali deve essere usato». 

Prima di diventare direttore di Abitare era stato il direttore artistico di Domus e, prima ancora, il consulente d’immagine della Rinascente, della Triennale di Milano e di IBM Italia. Oltre alla sua attività nell’editoria, si è occupato dell’allestimento di musei e grandi mostre curandone la grafica.

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Era un personaggio stimato e apprezzato in tutto il mondo.

Le collaborazioni più famose

Una delle collaborazioni più lunghe e conosciute di Lupi fu la Triennale di Milano, per questa esposizione fu consulente dal 1979 sino al 1988. In questo lasso di tempo curò la visione editoriale e creativa di tutti i materiali stampati e nel 1983 ne ridisegnò il logo. Poi, negli anni 2000 appose la sua firma a dei grandi eventi: i Giochi Olimpici Invernali a Torino nel 2006, Flags Boulevard di via Dante per l’Expo milanese del 2015 e il Turin Look of the City per i 150 anni dell’Unità d’Italia.

Di Lupi ricordiamo anche le numerose collaborazioni con i brand più noti: come Fiorucci, Miu Miu, Prada, Cassina, Cinelli e Flos. Ha realizzato anche il logo per i Campionati del mondo di sci a Cortina e ridisegnato la grafica di istituzioni e musei tra i quali troviamo il museo Poldi Pezzoli. Per quanto riguarda le esposizioni ha progettato, in collaborazione con Mario Bellini, Guido Canali e Castiglioni, grandi mostre come Pitti Immagine a Firenze e Teatro alla Scala di Milano. Non operò solo in Italia, ad esempio progettò l’esposizione del Museo Chopin a Varsavia.

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L’architetto Lupi ha progettato opere sia in Italia che nel mondo.

I suoi titoli

Lupi vinse tre Compassi d’Oro, dei quali uno alla carriera. Sempre in Italia è nella Hall of Fame dell’Art Directors Club Italia .A Londra gli conferirono la Royal Designer ad honorem, nel 2011 in Germania vinse il German Design Award. Successivamente nel 2012 ricevette, a Los Angeles,  la Medaglia dell’International Design Award. Poi ricordiamo anche la Menzione d’Onore al Typomundus di Praga e il Primo Premio Penn/Club Fedrigoni.

Il Maestro Lupi lascia un enorme vuoto nella cultura dei giorni nostri, ma anche un vuoto umano. Perdiamo una persona molto sensibile, che ha donato tanto all’Italia e al mondo.