Come passare il tempo in casa? Per un graphic designer, in realtà, stare in casa, non è poi così difficile. La maggior parte lavorava da casa già da prima dell’inizio della quarantena. E anche adesso, che la maggior parte della gente passa il tempo tra un dolce fatto in casa e una serie tv su Netflix, i grafici sono una di quella nicchia di lavoratori che è ancora in piena attività. Ma una volta finito il lavoro, dobbiamo restare ancora in casa, magari dedicando il tempo libero a migliorarci e documentarci ulteriormente. Ecco alcuni documentari per graphic designers.

Documentari per graphic designers: Helvetica

“Il significato è nel contenuto del testo e non nel carattere tipografico, ed è per questo che abbiamo amato molto helvetica”.

Questo è, ovviamente, un documentario su un carattere tipografico, Helvetica, disponibile su iTunes o Amazon, che ripercorre tutti i passi che hanno portato alla creazione del carattere. Parlando dell’influenza del design del ventesimo secolo e dello stile tipografico degli anni ’50.

Documentari per graphic designers
Helvetica

Abstract: The Art of Design

Scott Dadich, ex caporedattore di Wired, ha creato una serie tv documentario, disponibile su Netflix. che illustra il lavoro di designer e creativi. Essi sono Paula Scher, Christoph Niemann, Christoph Nike, Tinker Hatfield, Es Devlin, Bjarke Ingels, Ralph Gilles, Platon e Ilse Crawford. Ad ognuno di essi è dedicato un episodio di 40 minuti circa.

Documentari per graphic designers
Abstract: The Art of Design

Documentari per graphic designers: The Creative Brain

Sempre su Netflix troviamo un documentario di 52 minuti che vuole aiutarci a ritrovare la creatività persa: The Creative Brain. Tutti gli artisti si trovano in un dato periodo della loro vita e della loro carriera ad aver perso, per una ragione o per l’altra, la propria vena creativa. Ma non bisogna mai perdersi d’animo, perché questo periodo prima o poi passerà.

Documentari per graphic designers
The Creative Brain

“Creatività non significa creare qualcosa dal nulla. Significa rimodellare qualcosa che già esiste”.

Minimalism: A documentary about the important things

In questo documentario di 1 ora e 18 minuti, Matt D’Avella esplora il movimento minimalista, grande tendenza grafica del momento. Un viaggio attraverso le motivazioni che hanno portato al minimalismo, quali il consumismo e il sovraccarico mediatico.

Documentari per graphic designers
Minimalism: A Documentary About the Important Things

Da dove viene una delle correnti artistiche, e non solo, più importanti del momento e perché ha avuto grande successo nel mondo odierno?

Objectified – possiamo imparare dagli oggetti che ci circondano

“Se la durata di un oggetto hi-tech è inferiore a undici mesi, dovrebbe essere interamente monouso al 100%.”

Questo documentario è disponibile su Netflix e su iTunes e ci accompagna nel dietro le quinte degli oggetti di uso quotidiano e capire come ingegneria e design possano fondersi armoniosamente. Il successo di Apple ne è un esempio lampante. O per lo meno questo è quello che vuole mostrare il documentario.

Documentari per graphic designers
Objectified

Ma non è solo di hi-tech che si parla. Objectified ci mostra la progettazione di moltissimi oggetti di uso quotidiano, come anche uno spazzolino da denti, e di come le persone che li creano siano arrivati a questo.

Documentari per graphic designers: The Artist Serie

Questa serie documentario è disponibile su Youtube e ci mostra come i designer famosi pensano al design.

“Il design non è fare qualcosa di bello, ma spostare qualcuno in azione”.

Beautiful Losers – perché la conformità ha i suoi benefici

Questo documentario, disponibile su Amazon, Hulu e iTunes, è composto da undici interviste ad altrettanti artisti, senza alcuna reale formazione artistica. Tutti vengono da un mix di pot-pourri, sottoculture underground di skateboard, graffiti, punk e rock.

Documentari per graphic designers
Beautiful Losers

“Nessuno creava le immagini che volevo vedere, vuoi vedere qualcosa che fai. Prima di tutto per te e per i tuoi amici. Se altre persone lo facessero, non lo farei”.