Spesso parliamo di strategie di marketing. Vi abbiamo parlato della SEO e i suoi utilizzi, dell’e-mail marketing, dell’advertising sui motori di ricerca e delle strategie di vendita tramite i social media. Oggi apriamo invece il tema della guerrilla marketing. Si tratta di uno strumento vincente che punta sulla creatività per sconvolgere la mente dei potenziali clienti e influenzarli a seguire un marchio.

Filosofia di base della guerrilla marketing

Oggi vi mostreremo che cos’è la guerrilla marketing e quali sono i suoi esempi passati e presenti più di impatto. Prima di fare questo però vediamo insieme qual è la filosofia di base di chi utilizza questo strumento di promozione alla vendita e fidelizzazione al brand.

In pratica, “tutto si può trasformare in un canale di vendita”. L’obiettivo è creare qualcosa che sconvolga la mente dei potenziali consumatori e porti “al lato oscuro della forza” anche coloro che fino a qualche tempo prima non amavano quel brand o settore di business.

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Vediamo uno strumento di pubblicità davvero molto potente: il guerrilla marketing

Quando andremo a fare i nostri esempi capirete meglio quello di cui stiamo parlando. Intanto, nel prossimo paragrafo andremo a darvi una definizione di questo strumento di marketing e a spiegarvi come potrà esservi utile per potenziare la vostra comunicazione e visibilità (online e offline).

Siate incisivi: fate la differenza

Per definizione la guerrilla marketing è una strategia di comunicazione unconventional che punta ad organizzare azioni di promozione ad altissimo impatto. Obiettivo: coinvolgere, stupire, lasciare il segno. In poche parole, dovete essere creativi e incisivi.

Utilizzando questo tipo di strumento avrete modo di procurare visibilità alla vostra azienda e creare un canale di transito delle persone verso il vostro prodotto o servizio. Li vedrete arrivare in negozio o utilizzare il tasto compra del vostro e-commerce con grande facilità. Questo perché le campagne pubblicitarie che utilizzano questo strumento di promozione puntano a cambiare la mente delle persone infondendo in loro un bisogno non primario.

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Come vincere con questo strumento di marketing? Siate incisivi e fate la differenza

Per far questo si mettono spesso in atto iniziative anche fuori dalle righe che possono avere successo o fallire. “L’importante è che se ne parli” come diceva Oscar Wilde. Infatti, anche se una campagna di guerrilla marketing dovesse fallire, alla fine porterebbe comunque le persone e l’opinione pubblica a parlare del brand (o almeno questo è uno dei suoi obiettivi principali).

Come fare guerrilla marketing?

Ecco alcuni consigli se state pensando di utilizzare questo strumento di marketing per promuovere il vostro business. La prima cosa che vogliamo mettere in chiaro e che dovrete valutare la quantità e la tipologia del traffico che volete creare sul vostro brand. Valutate quindi anche se lavorare in modalità off line oppure online o utilizzare un tipo di campagna mista.

Una volta fatto questo create una lista di obiettivi e siate creativi. Cercate di catturare l’attenzione utilizzando risorse creative che vadano a diffondere il vostro messaggio, i vostri valori e fatelo con il tone of voice giusto.

Considerate l’idea di poter fallire e tutti i possibili imprevisti che potrebbero minare la riuscita della vostra campagna pubblicitaria. Ad esempio se state pensando di creare un evento in esterna (come ad esempio un flash mob) ricordate di controllare le normative locali, le condizioni metereologiche e la confusione che andrà a creare quell’evento.

Siate incisivi, ma non infastidite mai il vostro pubblico e soprattutto non infrangete mai le regole. Quando avrete progettato tutto su carta nei minimi dettagli e valutato tutti gli imprevisti allora potrete partire con l’investimento relativo alla vostra campagna di guerrilla marketing.

Esempio numero 1: NIKE

Una delle più famose campagne di guerrilla marketing che vogliamo citarvi in questo nostro articolo di oggi e quella realizzata da Nike che come sempre si fa notare non solo per efficacia ma anche per originalità.

Qualche anno fa, nei parchi delle più grandi metropoli del mondo, Nike decise di apporre il proprio logo su alcune panchine senza seduta. Sotto al logo una scritta imponeva il messaggio dell’azienda ai propri clienti e potenziali tali: “RUN”. La scritta corri infatti era un incentivo a fare attività fisica e la mancanza di seduta della panchina evitava di fermarsi.

Invitare caldamente le persone in maniera inconscia a fare attività fisica spinge queste stesse persone ad acquistare i prodotti per lo sport. Apporre il proprio logo come monito di questo invito porta anche coloro che non sono sportivi ad iniziare a fare movimento utilizzando prodotti Nike.

The Blair Witch Project: primo caso di guerrilla marketing del cinema

Quello che stiamo per citarvi è forse il primo caso di guerrilla marketing nel campo di film e serie TV. Siamo nel 1999 e al cinema esce the Blair Witch project. Si tratta di un film horror dove i protagonisti si trovano a girare un documentario sulla scomparsa di tre ragazzi.

All’epoca quando il film uscì tutti pensavano che si trattasse di un fatto di cronaca riportato in pellicola cinematografica. Lo pensavano tutti perché venne costruita una fitta rete di documenti falsi e curiosità attorno al fatto e alla produzione cinematografica. In realtà era un falso documentario, in cui la storia viene vista attraverso gli occhi di una telecamera.

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The Blair Witch Project il primo caso di guerrilla marketing della storia del cinema

Heather, Joshua e Michael sono infatti intenzionati a girare un documentario sulla strega di Blair. Per farlo si documentano a loro volta con rapporti falsi della polizia, annunci di smarrimento e Internet. Per promuovere il film, ma anche per dare maggiore credibilità al documentario (falso) venne infatti creato anche un sito web dedicato al the Blair Witch project.

Il film fu un successo del botteghino e apri la strada a molti altri horror di questo tipo. Anche il modello di girato, in cui l’occhio è quello di una cinepresa amatoriale sarà un modello che verrà poi utilizzato negli anni avvenire da altri registi.

Gli abiti che parlano di Chiara Ferragni

Ed eccoci all’ultimo caso di guerrilla marketing che vogliamo esporvi oggi. Siamo nel 2023 e l’influencer Chiara Ferragni presenta il Festival di Sanremo insieme a Amadeus e Gianni Morandi. 

In questo caso la campagna di guerrilla marketing volta a promuovere il festival della canzone italiana come un format televisivo rinnovato e contemporaneo viene portata avanti dalla moda. Infatti, con gli abiti indossati dalla Ferragni ogni sera gli stilisti hanno potuto esprimere la propria creatività il proprio pensiero relativamente a temi importanti come l’aborto o la possibilità del pensiero libero della.

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L’abito manifesto di DIOR “Pensati Libera” indossato da Chiara Ferragni nella prima serata del Festival di Sanremo 2023

Ovviamente, abiti come il vestito manifesto DIOR “Pensati Libera”, o ancora il black dress in velluto nero di Schiaparelli, portano con sé non solo il messaggio di consapevolezza relativamente al macro tema ma creano anche tantissimo interesse dell’opinione pubblica nei confronti in primis della conduttrice e subito dopo del teatro che mostra questi abiti al pubblico.

Il messaggio è che Sanremo, grazie alla moda, riesce ad essere portare a sua volta di messaggi inclusivi. Chi guarda il Festival con mentalità aperta, è a sua volta portatore di questo messaggio.