Franciscus è il primo font ufficiale della Chiesa Cattolica, realizzato dai frati di Assisi e ispirato, ovviamente, a San Francesco d’Assisi. Spigoloso, come i caratteri godici medievali, rosso come le parole scritte dagli amanuensi, ma con un pizzico di moderno perché, come ricordano i frati francescani, le parole del Santo d’Assisi sono sempre attuali.

La nascita del font Franciscus

Franciscus è il font elaborato dai frati della basilica di San Francesco in collaborazione con i designer di Studiogusto. Per realizzarlo hanno tratto ispirazione dai manoscritti che vanno dal ‘200 al ‘400, che sono conservati all’interno della Biblioteca del Sacro Convento.

Trae anche ispirazione dagli affreschi presenti nella Basilica di San Francesco. Nonché dalle parole scritte dal Santo di suo pugno, nella Chartula di Assisi.

Franciscus
Franciscus

Il font sembra provenire da un’altra epoca. È così tanto old style che sembrerebbe non addirsi affatto a un’epoca moderna. Ma c’è quel tocco di new school a fare la differenza. I designer e i frati francescani sono infatti partiti da un filo comune per realizzare il font, con l’intento di coniugare la tradizione con il contemporaneo.

Franciscus si rifà all’epoca di San Francesco, affonda le sue radici nel tredicesimo secolo, per affacciarsi al mondo moderno, digitalizzando la chiesa stessa.

Com’è fatto Franciscus?

Franciscus è spigoloso, ma anche curvo e delicato. È rosso e dai bordi geometrici. Franciscus è il dualismo. Sì, perché in esso racchiude il passato di San Francesco e il presente dei frati francescani odierni. Il tradizionalismo della chiesa cattolica e il digitale della vita odierna. Per avvicinare mondi lontani e trovare una connessione.

Franciscus è spigoloso come i caratteri gotici medievali dai quali trae ispirazione. Ma ha anche delle curve più delicate, accompagnate dai bordi geometrici. Tutto ciò lo rende estremamente adattabile ad ogni contesto. Dà il suo meglio adattandosi alle dimensioni del titolo, ma anche con quelle più ridotto del corpo del testo.

Nel complesso, non è “pesante” come i font gotici medievali, e si adatta bene alla lettura, rimanendo anche di bella presenza.

Il font è idealmente rosso, anche se il colore, ovviamente, è a libera scelta.

Ma il colore rosso ha un suo significato per i suoi creatori. Esso, infatti, è il colore con cui gli amanuensi segnalavano l’inizio dei brani, le note o le parti da non leggere ad alta voce, ma che costituivano indicazioni fondamentali.

Ma non dimentichiamoci quel pizzico di contemporaneità, fortemente voluto dai suoi realizzatori. Quello è proprio ciò che ci vuole per ribadire il messaggio di San Francesco. Come si legge dal comunicato stampa, infatti, “il messaggio del Santo d’Assisi è sempre attuale e per restituire all’identità francescana la capacità di rinnovarsi, di aprirsi all’altro. E così sia”.

Ecco il primo font della chiesa

Ricordiamoci che Franciscus è il primo font in assoluto della Chiesa Cattolica. I frati d’Assisi ci tengono molto a questo punto. Ma non sarà solamente il font della chiesa. Esso sarà disponibile per chiunque, sarà infatti open source e scaricabile per chiunque.

Il font è stato, inoltre, premiato con un bronzo agli European Design Award.

Franciscus
Franciscus, il primo font ufficiale della Chiesa Cattolica

Franciscus è stato realizzato per festeggiare i 100 anni del mensile San Francesco, il quale sarà proprio il primo ad utilizzarlo. Inoltre, anche il sito sanfrancesco.org è tra i primi fruitori del nuovo font. Sul sito ci sarà un forte richiamo al colore rosso, fondamentale, come dicevamo prima.

Questo nuovo font è un contributo frutto dell’impegno i questi anni del mondo della comunicazione e della ricerca. Segnerà sicuramente una svolta culturale nel digitale. Ed è con lui che scriveremo nuove pagine di vita”, commenta Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa di Assisi.