Se le enormi incertezze degli ultimi anni ci hanno insegnato qualcosa è che nel marketing bisogna sapersi adattare al cambiamento, per quanto radicale possa essere. Fortunatamente, i digital marketing trend 2023 non sono così lontani da quelli dello scorso anno, ma richiedono una maggiore profondità.

I video brevi, sotto i 60 secondi, rimangono lo strumento di marketing con più risultati, specialmente se associati ai giusti influencer. Il web design deve essere ottimizzato per i dispositivi mobili, e il servizio clienti orientato principalmente sui social media, tramite DM e risposte ai commenti. I contenuti devono riflettere i valori dell’azienda, così da catturare l’impegno della genZ, il vero pubblico di oggi.

I video come digital marketing trend 2023

È sempre più palese che i social media stiano puntando sul formato video, in particolare quello breve, sotto i 60 secondi. Secondo Hubspot, questa tipologia di video ha il ROI (ritorno sull’investimento) più alto di qualsiasi altro contenuto sui social media. Da una parte la gente ama condividere i video, dall’altra la GenZ ha YouTube come fonte principale di informazione, non Google.

Ormai i video brevi non sono più prerogativa di TikTok: tra gli shorts di YouTube e i reels di Instagram, è possibile creare dei contenuti multipiattaforma estremamente efficaci.

Gli influencer come digital marketing trend 2023

Secondo il report delle strategie e trend di marketing 2023 di Hubspot, il secondo ROI più alto è dato dall’influencer marketing. Strettamente collegato ai video brevi, questa tipologia di formato continua a dare il meglio di sé. Si stima che nel 2023 ci sarà un incremento del 17% per le strategie di marketing che investono per la prima volta in un influencer.

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Alcune aziende pioniere hanno deciso di assumere internamente degli influencer “aziendali”, rinunciando così a collaborazioni solo occasionali.

Secondo un sondaggio di Hubspot collegato alle tendenze dei consumatori, il 33% dei GenZers ha acquistato, nei tre mesi precedenti, un prodotto sulla base della raccomandazione di un influencer. Per la GenZ, i consigli di un influencer fidato sono al pari di quelli di un amico o familiare.

La generazione Z e il suo mondo

Su internet si legge spesso il mantra (anzi il meme) “questo mondo è della generazione Z, noi ci stiamo solo vivendo”. Bene, nel 2023 diventerà ancora più vero e negli anni successivi andrà sempre di più a solidificarsi. A differenza dei millennials (i nati tra il 1981 e il 1996), la GenZ (i nati tra il 1997 e il 2012) non ha avuto bisogno di adattarsi ad internet: ci è nata e cresciuta, e l’ha fatto completamente suo.

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Le strategie di marketing pensate da millennial non possono avere lo stesso effetto sulla GenZ

L’utilizzo che i genZer fanno dei social e di tutto internet è assolutamente diverso rispetto a quello della generazione precedente. Per poter catturare l’interesse di questa miniera d’oro è necessario parlare la loro lingua. Ed è ancora più importante lasciar perdere il tentativo di trascinare il pubblico della GenZ nel vecchio mondo: si deve incontrarli nel loro. Bisogna comprendere i loro interessi mutevoli, le necessità e le varietà in cui si muovono.

Brand più impegnati e con uno scopo

Dando un’occhiata alle principali tendenze e previsioni per il marketing digitale nel 2023 negli insight di Think with Google, salta all’occhio un fattore abbastanza comune: l’impegno.

Non basta più che un brand produca contenuti interessanti, deve essere vicino alle necessità e agli ideali dei clienti. In questo modo il pubblico può immedesimarsi con i propri acquisti e con il brand stesso. In particolar modo spicca il tasto dell’inclusività: una rappresentazione più inclusiva nel marketing crea un ambiente più familiare.

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Un altro impegno molto apprezzato dal consumatore è quello del rispetto della privacy.

Ma non solo, il pubblico ora dà priorità alla sostenibilità e al proprio impatto ambientale. Rivedere quegli ideali anche nelle campagne marketing fa scattare un senso di impegno comune. Attenzione, però, ad allineare la pubblicità ad uno scopo senza poi perseguirlo davvero: la gente è molto attenta a tutti i tipi di “-washing”, anche il “purpose-washing”.