Quando si entra a Palazzo Buontalenti si rimane affascinati da una storia che ogni muro racconta. In questo periodo questa residenza storica in quel di Pistoia ospita una mostra che secondo noi è da non perdere in questo articolo vedremo perché. Daniel Buren, “Fare, Disfare, Rifare. Lavori in situ e situati 1968-2025” è una mostra in cui lo spettatore avrà modo di intraprendere un viaggio all’interno della percezione che ha dello spazio. Pronti intraprenderlo insieme a noi?

Daniel Buren e la sfida dello spazio

Daniel Buren è un artista francese che è passato dalla pittura all’istallazione e che è rimasto nel cuore di tutti grazie alle sue opere a strisce bianche colorate. Potremmo definirlo un revisore degli spazi. Nella mostra a Palazzo Buontalenti, le sue opere mettono lo spettatore nella condizione di chiedersi se ci sia spazio per lui nelle stanze che visita, passo dopo passo.

“Fare, Disfare, Rifare” non è solo una raccolta di opere, ma una continua reinvenzione dello spazio. Oltre cinquanta anni di carriera artistica vengono raccontati non solo attraverso quadri e sculture, ma con interventi che dialogano in modo intimo con il luogo stesso, trasformandolo.

daniel buren pistoia
Daniel Buren – Fare, Difare, Rifare – Pistoia fino al prossimo 27 luglio 2025

Camminando tra le sale, si ha la sensazione che ogni angolo di Palazzo Buontalenti fosse stato pensato, misurato e “arricchito” dalla presenza dell’artista. È come se Buren non avesse creato solo delle opere, ma avesse fatto suo l’intero palazzo, rendendo la visita un’esperienza sensoriale e mentale.

Un percorso tra arte, architettura e percezione

Ci sono 13 sale, ognuna addetta a raccontare una fase del lavoro di Daniel Buren. Ogni ambiente parla allo spettatore. Dai primi lavori pittorici degli anni ’60, semplici e al tempo stesso d’effetto perché nascondono un concept che sarà poi il marchio di fabbrica di Buren: le strisce.

Ad alcuni ancora oggi questo concept può sembrare banale, ma sono in realtà un simbolo potente e una chiave di lettura chiara che permette di decifrare lo spazio e come l’uomo lo vede.

La mostra poi continua con 2 versione della Cabane, ovvero la struttura che l’artista ha realizzato più volte in periodi diversi della sua carriera. Di fronte a queste 2 versioni si rimane colpiti per la loro forza e la loro capacità di fondersi quasi completamente con l’ambiente circostante. Una sorta di rifugio per l’avventore, uno spazio protetto dove nascondersi a riflettere sul rapporto che si ha con l’ambiente.

La mostra è visibile presso Palazzo Buontalenti a Pistoia (e nelle altre sedi addette) fino al prossimo 27 luglio ad un costo di 10.00€ – Un’occasione unica per mettere a confronto con l’arte contemporanea anche i più piccoli.

Daniel Buren e un’arte che coinvolge la città

Ciò che colpisce particolarmente è come la mostra non si limiti ai confini del museo. Si estende fuori, coinvolgendo tutta la città. Palazzo de’ Rossi e l’Antico Palazzo dei Vescovi, ad esempio, sono stati trasformati in nuovi spazi di esposizione. Interventi esterni che non sono mere decorazioni, ma parte integrante di un progetto per riflettere sulla relazione tra arte e spazio pubblico.

Camminare per le strade di Pistoia e scoprire che le opere di Buren si estendono anche all’esterno, sulle facciate degli edifici, è stato sorprendente. È come se l’intera città fosse diventata un’unica grande opera d’arte.

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Lo spazio è il vero protagonista delle installazioni di Buren

Questa mostra permette anche di scoprire il legame che Daniel Buren ha sviluppato con la Toscana. La regione è stata teatro di molte sue creazioni site-specific, che vengono esplorate in una sala dedicata.

Vicino ci sono alcune delle opere di Buren tra le più famose e più emblematiche in Toscana, come Muri Fontane a tre colori per un esagono a Quarrata, una fontana che cambia la percezione del parco, o La Cabane Éclatée alla Fattoria di Celle, che si inserisce con eleganza nel paesaggio circostante. Ogni opera sembrava raccontare una storia unica del territorio, creando un legame profondo tra l’arte e la natura.


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