Il lavoro del grafico si svolge tanto al computer quanto lontano da esso. Una porzione essenziale di tutto il progetto viene svolta su carta. Lo studio di un graphic designer, infatti, non è composto dalla sola scrivania con un computer pieno di software all’avanguardia, ma anche da un tavolo da disegno adeguato alle specifiche mansioni.

Il lavoro inizia e finisce su carta

Quando un graphic designer o un team di graphic designer si apprestano a iniziare un nuovo progetto tutto deve essere pronto per le richieste specifiche del caso. È anche vero che un grafico non deve essere necessariamente un grande artista, dato che la maggior parte del lavoro lo faranno i software, ma deve comunque saper disegnare su carta. Abbiamo detto molte volte che un buon graphic designer deve avere le competenze base sulla storia dell’arte e la giusta creatività di un’artista. Deve essere in grado di disegnare e di accennare le bozze che saranno poi riprodotte digitalmente.

Le bozze sono essenziali per far capire agli altri (il capo, il cliente o i colleghi) le idee che hai in mente, prima di imbarcarsi nel progetto vero e proprio. Serviranno inoltre come punto di partenza e ci seguiranno nel corso di tutto il progetto, plasmandosi e ritoccandosi all’occorrenza.

Graphic design e carta
L’importanza della carta per un graphic designer

Sembrerebbe dunque che la carta sia indispensabile, eppure anche nel mondo della letteratura, così come in molti altri, sembrava impensabile un futuro senza, e invece eccoci qui, tra device reader ed ebooks. Potrebbe esserci anche per la grafica un definitivo abbandono della carta o, magari, è un processo che sta già avvenendo?

Tra i sostenitori della cara vecchia carta e i fautori del mondo digitale, c’è chi non trova alcuna difficoltà ad abbandonare i vecchi usi e chi proprio non ne vuole sapere di modernizzarsi. Una cosa è certa, abbandonarla sarebbe una scelta, seppur dolorosa, sicuramente ecologica e responsabile.

Ma la carta non si utilizza solamente all’inizio del progetto. La maggior parte di essi, infatti, finisce il proprio ciclo di vita anche sottoforma di volantini, brochure, biglietti da visita, ecc. O per lo meno la maggior parte di essi finiva su carta, perché anche questa pratica sta venendo sempre meno.

Nuove e vecchie generazioni di designer

Come sempre il grande divario è quello che separa le nuove e le vecchie generazioni di professionisti, in qualsiasi ambito lavorativo. Se da una parte ci sono i giovani, sostenitori del digitale, di tavolette grafiche e di un futuro senza carta, dall’altra c’è chi la considera ancora un’ipotesi impossibile.

  • Con carta: si capisce già guardano lo studio se il designer è pro o contro la carta. Chi non vuole abbandonarla avrà senza dubbio uno studio più spazioso, una grande scrivania e un tavolo da disegno ancor più grande. Su quest’ultimo passerà moltissimo tempo, ci saranno lavagne, fogli, bozzetti ovunque, matite, pennarelli, ecc.
  • Senza carta: c’è, dall’altra parte, chi invece si butta a capofitto nel mondo che cambia con le nuove tecnologie. Tavolette grafiche e entusiasmanti schermi interattivi sostituiscono la carta e gli strumenti fisici ingombranti sono raccolti in una piccola e invisibile barra di controllo sullo schermo.

    Le tavolette grafiche sostituiscono la carta
    Le tavolette grafiche sostituiscono la carta

Un futuro senza carta

È davvero possibile, quindi, un futuro senza carta? Nonostante ci siano ancora moltissimi sostenitori della carta e dei bozzetti fatti a mano, la risposta è senza dubbio sì. Gli strumenti digitali sono semplici e facili da usare e non offrono niente di meno di quello che offrivano i vecchi strumenti fisici, anzi, probabilmente offrono molto di più.

Certo al momento il bozzetto su carta ha ancora la meglio, anche se la maggior parte del lavoro si sta spostando sul digitale, ma forse in futuro non ci sarà più nemmeno un foglio nello studio di un graphic designer.

E dall’altra parte arriverà il giorno in cui nessun progetto finirà per essere stampato? Probabilmente sì, ci piangerà il cuore, forse, non vedere più il lavoro stampato, che lo rende così vero e tangibile, ma sarà solamente questione di abitudine e, probabilmente il passaggio non sarà nemmeno tanto lento. Esattamente come sta avvenendo per i libri, i quali hanno visto un drastico calo della carta stampata, così avverrà per qualsiasi altra cosa.


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