Paint è probabilmente il programma di grafica che tutti gli utenti di Windows conoscono di più. Dagli esordi di Windows ha sempre fatto parte del “bundle” di programmi che facevano parte del sistema operativo.
Qualunque creativo e designer che si sia trovato per la prima volta a utilizzare un computer in ambiente Windows non avrà certo fatto a meno di servirsene, anche solo un paio di volte. Estremamente semplice e poco performante nelle prime versioni, Paint si è successivamente arricchito di funzionalità.
E ancora oggi è probabilmente uno dei programmi più amati di tutto il mondo, soprattutto da chi ama disegnare e dagli appassionati di speedpainting.
Tanto è vero che, quando Microsoft ha annunciato che i nuovi aggiornamenti di Windows 10 non avrebbero più supportato Paint, gli utenti si sono letteralmente rivoltati. Qualcosa che non accadeva dagli “storici” tempi di Windows XP, il sistema operativo più utilizzato e amato, che ha resistito ben oltre le aspettative dell’azienda.
Paint, da ieri a oggi un “mito” della grafica
Si può dire a buon diritto che Paint rappresenta un autentico “mostro sacro” nel campo della grafica digitale.
Per quanto il programma sia sicuramente meno avanzato delle suite per professionisti (pensiamo a Photoshop, o a CorelDRAW), è comunque una buona base di partenza per i principianti.
Ma anche per chi vuole catturare subito una sensazione o un’idea senza scribacchiare su carta.
Inoltre, rispetto alle primissime versioni, Paint si è evoluto negli anni e oggi offre anche un gran numero di funzioni avanzate di buona qualità.
Naturalmente per i designer professionisti occorrono software specializzati. Ma Paint non ha mai voluto togliere nulla ai software più avanzati. Anzi, spesso è utilizzato come base di partenza per immagini e lavori grafici che vengono poi arricchiti con l’utilizzo di suite specifiche.
La primissima versione era davvero “bare bones”, per usare un termine inglese. Offriva uno strumento matita, un pennello a dimensioni preimpostate, una gomma, la funzione zoom e la possibilità di tracciare linee a mano libera o creare forme geometriche.
Un equipaggiamento essenziale, ma che è servito a instradare ben più di un designer al mondo digitale.
Paint 3D, il “pronipote” futuristico
Con lo sviluppo di tecnologie sempre più avanzate, tuttavia, la canvas di Paint cominciava a risultare troppo povera per le necessità grafiche moderne.
Microsoft ha così sviluppato Paint 3D, la versione più avanzata dell’amato programma di grafica.
Attenzione, però; Paint 3D non è solamente un Paint con caratteristiche superiori. Per molti aspetti si avvicina di più alle suite grafiche per professionisti.
Ad esempio, consente di passare con un solo click dalla visualizzazione standard a quella in 3D per un maggiore controllo sulla resa finale del lavoro da ogni angolatura.
Inoltre è possibile disegnare forme tridimensionali, semplicemente e senza affanni.
Nonostante le sue features di buon livello, tuttavia, questo software ha un’interfaccia un po’ meno intuitiva del vecchio Paint. Alcune funzioni sono molto utili, come la possibilità di cambiare l’opacità del colore senza ricorrere a pennelli preimpostati.
Ma, vuoi per abitudine, vuoi per affetto, gli utenti non hanno dimostrato di apprezzarlo al pari del suo “progenitore”.
Questo “funerale” non s’ha da fare
Ragion per cui, quando Microsoft ha annunciato di voler deprecare Paint nei nuovi aggiornamenti di Windows 10, il popolo del Web è insorto.
La casa produttrice infatti aveva anticipato che l’amatissimo software di grafica sarebbe “andato in pensione” già a partire dal 2017.
L’intento era quello di sospingere gli utenti verso altre soluzioni più performanti, come Paint 3D o suite da scaricare.
Ma gli aficionados di Paint non hanno visto di buon occhio il “diktat” aziendale.
Non è del resto la prima volta che Microsoft deve fare i conti con il malcontento del pubblico; era accaduto lo stesso al momento di sostituire Windows XP, che è stato per anni il sistema operativo di punta degli utenti di tutto il mondo.
E così le proteste si sono scatenate su Internet, con email e petizioni indignate che chiedevano a Microsoft un passo indietro.
L’azienda ha dovuto fare i conti con quella che è la preferenza del grande pubblico. Al di là dei grafici di professione e dei designer più smaliziati, gli utenti rivolevano Paint a tutti i costi.
Da cui il compromesso attuale; il programma infatti dovrebbe essere “spostato”, di default, all’interno del Microsoft Store. Chi desidera ancora utilizzare l’amato software potrà scaricarlo gratuitamente nel proprio computer.
Una “fine” annunciata, che Microsoft ha dovuto ripensare completamente. Segnando, almeno per ora, il trionfo degli utenti.