L’uomo dentro di sé ha sempre coltivato il desiderio di staccare i piedi da terra e iniziare a volare. Il sapore di non dover dipendere dalla forza di gravità e librarsi in aria in maniera spensierata trasmette, al solo pensiero, un senso di leggerezza.
D’altronde spesso viene detto di rimanere con i piedi per terra, ma a noi questa limitazione non va sempre a genio e tendiamo a fantasticare. Natsumi Hayashi, fotografa giapponese, si è spinta oltre.
Chi è Natsumi Hayashi
Questa ragazza ha deciso di interpretare a modo proprio il desiderio di volare perché a lei, stare con i piedi ancorati al suolo andava stretto. Nel corso degli anni, in patria si è guadagnata l’appellativo di “Levitating Girl“, ossia la ragazza in grado di levitare.
Il paese del Sol Levante ci ha abituati nel corso degli anni a storie manga o anime con personaggi con i più disparati superpoteri. In questo caso però l’unica abilità eccezionale è quella di una grande creatività e tecnica fotografica.
Natsumi Hayashi dal 16 settembre 2010 ha iniziato a postare sul suo blog (yowayowa camera) foto che la ritraevano in volo. Lei le ha descritte come le sue levitazioni quotidiane.
La sua macchina fotografica e un treppiedi erano l’occorrente, mentre lei dopo aver impostato gli autoscatti pensava solo a una cosa: saltare, saltare e ancora saltare, anche fino a cento volte prima di raggiungere il risultato tanto agognato di un’apparente levitazione.
La tecnica per volare
A parlarne così sembra una trovata semplicissima, ma in realtà ha richiesto una grande dedizione. Osservando le sue foto (alcune delle quali presenti in questo articolo) pare davvero che Natsumi Hayashi sia in grado di volare. Questa sensazione viene trasmessa dall’apparente naturalezza nell’espressione del viso della ragazza.
Anche la posizione del corpo sembra così spontanea da non sembrare artefatta. Azioni quotidiane come bere a una fontanella, usare un telefono pubblico per una chiamata, stare davanti a un quadro ad ammirare l’arte, passare l’aspirapolvere diventavano speciali perché compiute con i piedi lontano da terra.
Lei stessa narra di aver cercato di rendere le proprie foto come se il tempo stesse scorrendo in maniera naturale. Per fare questo, la velocità dell’otturatore era impostata a 1/500esimo di secondo, o anche di più. Tutto ciò per permettere di avere scatti nitidi e non sfocati.
Un altro requisito a cui Levitating Girl teneva molto, era il contesto. Quando operava in mezzo a delle persone, il risultato diveniva ancora più difficile per via della curiosità dei passanti, mentre lei desiderava che sembrassero occupati nelle loro faccende.
Concentrandosi infine sui propri arti, sull’inclinazione del viso, sulla posizione dei piedi e sulla direzione dello sguardo, Natsumi Hayashi è stata in grado di raggiungere la perfezione dello scatto.
Lei stessa racconta però come sia stato difficile e faticoso, addirittura doloroso per via di qualche caduta. Questo non l’ha fermata perché non gettava la spugna fino a che non si vedeva volare come se fosse in grado di farlo sul serio.
Al contrario di Icaro
La ricerca della libertà, di volare, di staccarsi con i piedi da terra porta a pensare al mito di Dedalo e Icaro: un padre e un figlio rinchiusi in un labirinto da Minosse. Dedalo, quale uomo di grande intelligenza e abile in ogni arte, escogitò un piano per evadere: volare.
Raccolse pertanto delle penne insieme al figlio e, dopo averle fissate alle proprie braccia e spalle e poi a quelle di Icaro con della cera, iniziarono a sbattere le proprie “ali” per spiccare il volo.
Il celebre e triste epilogo ci presenta la scomparsa di Icaro, il quale per orgoglio si spinse sempre più in alto fino a che il sole sciolse il collante che teneva insieme le piume, con conseguente termine del volo.
Natsumi Hayashi non si è spinta vicina al sole, ma è stata in grado di controllare le sue abilità. Nel 2011 ha smesso di levitare quotidianamente. La fama avuta e le sue doti di fotografa l’hanno però fatta conoscere e ancora oggi è apprezzata per i suoi lavori e le mostre che vengono organizzate ne sono una testimonianza.
Lei ha detto che quando guarda le proprie immagini e non si vede schiava della gravità, si sente anche libera da ogni obbligo verso la società e senza limiti. Ognuno di noi, insomma, con la propria fantasia e con spirito di sacrificio può diventare un artista. L’arte è ciò che ci smuove dentro e ciascuno ne ha un pizzico da tirar fuori. Basta farle spiccare il volo.