Oggi parliamo di gamification, una tecnica ancora poco conosciuta ma senza dubbio efficace. Si tratta di utilizzare i sistemi e le dinamiche di gioco in contesti non giocosi, come, ad esempio, strategia di marketing. Ma non solo, la gamification è utilizzata tanto dalle aziende e dalle imprese, per far leva sui possibili clienti, quanto dalle pubbliche amministrazioni.

Il primo esempio di Gamification

Per capire meglio la Gamification e per poterla andare ad esaminare nel dettaglio come strategia di marketing, dobbiamo partire dagli albori: come è nata?

Il primo esempio di gamification, o meglio, il primo ad aver avuto un successo eclatante e, per questo, a venir riconosciuto a livello internazionale, si trova in una stazione della metropolitana di Stoccolma.

Il problema era il seguente: la pubblica amministrazione doveva trovare il modo per contrastare l’obesità dilagante. La soluzione è stata tanto semplice quanto geniale: dipingere le scale della stazione della metropolitana come se fossero i tasti di un pianoforte.

L’attrattiva ludica ha funzionato. Si è notato, infatti, che le persone hanno incominciato a preferire le scale normali a quelle mobili. Non avremo risolto il problema dell’obesità mondiale, ma è sicuramente un passo nella giusta direzione.

L’essere umano e il gioco

Le persone sono attratte dal gioco, anche se non lo ammettono, anche se non lo danno a vedere. Le attività ludiche attirano gli esseri umani come api al miele.

Homo ludens
L’essere umano è stato sempre attratto dal gioco

L’essere umano è da sempre attratto dal gioco, tanto che spesso, nella letteratura, troviamo l’appellativo di homo ludens.

Inoltre, il gioco è spesso un modo differente e divertente di “leggere” le storie. Infatti, un altro appellativo dato dalla letteratura all’essere umano è homo narrans. E attraverso il gioco si narrano le storie di brand e aziende.

Definizione di Gamification

Detto ciò, forse, ora abbiamo un quadro un po’ più chiaro dell’interazione che da sempre intercorre tra l’essere umano e il gioco. E forse, abbiamo anche un quadro un po’ più chiaro della Gamification.

Gamification
Gamification

A tal proposito, diamo una definizione di quest’ultima.

Utilizzo di meccanismo tipici del gioco e, in particolare, del videogioco (punti, livelli, premi, beni virtuali, classifiche), per rendere gli utenti o i potenziali clienti partecipi delle attività di un sito e interessarli ai servizi offerti” – Dal vocabolario Treccani.

Conoscere i clienti e i gamers

Prima di addentrarsi in una strategia di marketing incentrata sulla gamification, dobbiamo sapere che ci sono diverse tipologie di gamers e quindi diversi target di potenziali clienti.

Gamification
Ci sono diversi tipi di gamers: chi ama esplorare, chi ama vincere, chi vuole socializzare e chi vuole vedere gli altri perdere

Questi sono divisi principalmente in quattro categorie:

  • Explorers: gli esploratori sono colore che amano la parte esplorativa del videogame, scoprire il monto e conoscere cose nuove.
  • Achiever: sono quelli che vogliono “vincere a tutti i costi”, non giocano solo per il piacere del gioco ma per vedere risultati concreti. È una categoria molto rischiosa per una strategia di marketing perché prevede pochi vincitori e quindi pochi potenziali clienti. L’achiever, infatti, ama vincere e se perde probabilmente darà la colpa al brand o all’azienda.
  • Socializer: questi giocatori amano socializzare con gli altri utenti, istaurare relazioni all’interno del gioco. L’interazione sociale passa al primo posto, mentre il gioco è solo il mezzo per conoscere persone nuove.
  • Killer: è una sottocategoria degli achiever, anch’essi amano vincere, ma amano ancor di più vedere la sconfitta degli altri. Anche loro sono una categoria davvero complessa da inserire in una strategia di gamification.

Detto ciò dovremmo concentrare la nostra strategia di marketing sui socializer e gli explorer.

Gamification: giocare con il brand o giocare contro il brand

Facciamo, infine, un’ultima distinzione: vogliamo che i nostri gamers, potenziali clienti, giochino con il brand o contro il brand?

Gamification
Giochiamo con il brand o contro il brand?

Nel primo caso spesso sono le aziende stesse che si sfidano tra loro, coinvolgente i propri clienti. L’esempio migliore di questo tipo di Gamification risale al 2015, in occasione dell’Expo. La Fiat ha lanciato una sfida alle altre case automobilistiche, proponendogli di sfidarsi in una cena virtuale con i propri piatti tradizionali.

Nel secondo caso l’azienda o il brand sfidano i clienti a cimentarsi con il brand spesso. Un caso eclatante è quello del #McDStories, lanciato da McDonald, dove chiede ai clienti di raccontare le proprie esperienze utilizzando l’hashtag apposito. Sfortunatamente il gioco gli si è rivoltato contro e tra i tanti post e commenti ve ne sono tantissimi negativi.