Sapevate che è cambiata la norma sui cookies di internet? In questo articolo vi parliamo della nuova normativa 2022. Prima però è d’obbligo spiegare cosa sono i cookies e come tutelano la privacy di chi naviga su internet.

Cosa sono i cookies di internet?

Non stiamo parlando di biscotti. Almeno, il nome è lo stesso dei famosi biscotti all’americana e molti se li immaginano proprio così. Altri invece li paragonano ai biscotti di Natale, quelli a forma di omino di pan di zenzero. Insomma, le metafore si sprecano, ma non stiamo parlando di qualcosa che si mangia, bensì di dati.

cookies internet
Non stiamo parlando di biscotti ma di dati personali. Per scoprire cosa sono i cookies continuate a leggere.

Quando si naviga su internet molte realtà del web – diciamo pure pressoché tutte – sono obbligate per legge a chiedere il consenso degli utenti che piombano sui loro siti. Il consenso a raccogliere una piccola porzione dei loro dati sensibili, legati all’account con cui stanno navigando in internet.

Questa piccola porzione di dati privacy sono i cookies. Cosa succede quindi quando li accettiamo? Succede che accettiamo che parte di ciò che siamo, delle nostre cose personali, come il nome, il numero di telefono, o l’email, vengono memorizzate dal sito che stiamo visitando.

Dove li prende il sito questi dati? Dal nostro pc dove li memorizziamo costantemente. Per questo all’inizio della navigazione vi viene sempre chiesto se accettate “tutti i cookies” o se ne accettate solo parte. Scegliendo cosa mostrare di voi, limitate la possibilità di quel sito di ricontattarvi o inserirvi in qualche ricerca di marketing.

Varie tipologie di cookies

Di cookies ne esistono diversi tipi. Ci sono quelli di prima parte, che vengono salvati dal sito web senza essere poi ricondivisi su altre piattaforme e ci sono poi quelli di terze parti.

diverse tipologie di cookies
Esistono diverse tipologie di cookies. Qui vediamo quali sono le più “pericolose” per la privacy degli utenti.

Questi sono quelli che vengono trasmessi e sono quelli che potrebbero andare a ledere la privacy dell’utente in qualche modo. Ce ne sono ovviamente di altri tipi, ma non ci addentreremo oltre.

Quello che possiamo dire, prima di andare a parlare di com’è cambiata la normativa in merito, è che di solito non c’è un reale rischio per l’utente a rilasciare questi dati. Vero è che si tratta di nostri dati sensibili che poi potrebbero essere utilizzati a scopi di marketing, perciò è bene stare attenti.

Cosa è cambiato?

Già lo scorso anno in Gazzetta Ufficiale il garante per la protezione dei dati personali pubblicò quelle che sono le Linee Guida sui cookies e sugli strumenti di tracciamenti adottati per i siti internet.

Obiettivo? Rafforzare il potere degli utenti per quello che riguarda la loro personale decisione sui loro dati personali. In sostanza, si può decidere cosa lasciare che i siti internet vedano e acquisiscano dei nostri dati personali.

Si tratta di un documento di aggiornamento. Infatti, è già presente un documento di provvedimento (il n. 229/2014) che provvede a tutelare gli utenti e la loro privacy.

Cosa possono fare ora i siti internet?

Possono memorizzare le informazioni degli utenti in entrata solo con il loro consenso a farlo. Potranno poi trasmetterli nuovamente solo se l’utente flaggerà l’opzione “Accetta tutti i cookies”.

normativa sui cookies
Cosa cambia con la nuova normativa sui cookies? Lo vediamo di seguito.

Anche se adesso gli utenti più informati possono evitare di mostrare alcuni dei loro dati, gli strumenti di tracciamento online non si limitano certo ai cookies. Per questo è bene stare attenti e fare chiarezza anche su questo.

Strumenti alternativi di tracciamento

Un esempio di strumento di tracciamento alternativo ai cookies è il Fingerprinting. Si tratta di una tecnica che permette di identificare quale dispositivo sta utilizzando l’utente per navigare in internet. Una volta conosciuto lo strumento un algoritmo punta alla profilazione degli interessi dell’utente in base alle sue ricerche.

Conseguenza? Prossimamente navigando in internet con quel dispositivo compariranno informazioni commerciali relative alle nostre personali ricerche – ovvero in base ai nostri bisogni. Insomma, quando si dice che lo smartphone ci ascolta è tutto vero.

Come difendersi?

La nuova normativa uscita quest’anno – che non fa altro che confermare ciò che era già noto in Gazzetta Ufficiale dallo scorso 2021 – prevede che ci siano delle cookie wall volte a bloccare o vincolare l’utilizzo dei dati personali dell’utente.

L’utente potrà quindi impostare il suo dispositivo impostando una privacy by Default che impedirà ai siti di entrare in possesso delle informazioni che l’utente vuole che il sito non veda.