Non so se siete mai stati a Villa Bardini, ma se vi trovate in quel di Firenze vi consiglio di andarci. Si tratta di un elegante dimora storica che ormai da anni un vero e proprio punto di riferimento per la scena culturale cittadina, ma anche italiana. Un complesso architettonico rinascimentale ricco di fascino e famoso soprattutto per il suo giardino panoramico che spesso ospita mostre ed eventi che vanno ad intrecciare arte, storia e paesaggio. In questo momento potreste visitarla e al tempo stesso conoscere la storia e l’estro creativo di Michelangelo Merisi detto Caravaggio. Una mostra davvero interessante che vi consiglio anche perché è un continuo di un evento del 2023 che ha suscitato clamore in tutto l’apparato accademico.
Villa Bardini e il suo Michelangelo
Prima di parlarvi della mostra attuale, visitabile fino al 20 luglio prossimo, facciamo un piccolo accenno a quello che è stato l’evento che ha suscitato clamore mediatico e accademico nel 2023. Il protagonista è sempre Caravaggio, di cui in quell’anno per la prima volta in Italia, proprio a Villa Bardini, venne esposto il dipinto “Giuditta che decapita Oloferne”.
Un evento che è entrato nella storia accademica dell’arte perché l’opera era da sempre al centro di un acceso indiscusso dibattito. Questo dipinto, scoperto in Francia nel 2014, è stato attribuito da alcuni a Caravaggio, da altri al pittore fiammingo Louis Finson, seguace del movimento caravaggista.

A distanza di 2 anni da questo evento, Villa Bardini torna a rendere omaggio al genio di Caravaggio con la mostra attualmente in corso, “Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti”. La mostra, curata da Cristina Acidini e Claudio Paolini, propone un racconto appassionante dell’influenza che Caravaggio ha esercitato sull’arte e sulla critica del ventesimo secolo, attraverso le figure di Roberto Longhi e Anna Banti, protagonisti della scena culturale italiana.
Dodici sezioni di pura bellezza
La mostra “Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti” presso Villa Bardini a Firenze è strutturata in 12 sezioni tematiche. Una mostra che occupa l’intera villa, all’interno della quale sono presenti capolavori di grande rilievo come il “Ragazzo morso da un ramarro” di Caravaggio, gli “Apostoli” di Jusepe de Ribera e una selezione di dieci opere di Giorgio Morandi, donate dallo stesso artista a Longhi e Banti.
Un percorso espositivo che è arricchito da fotografie originali, documenti d’archivio, disegni, lettere e testimonianze del legame tra Longhi, Banti e alcune delle più importanti personalità della cultura italiana del Novecento, come Ungaretti, Gadda, Pasolini e Pratolini.

Un’esposizione che vuole celebrare il genio di Caravaggio, ma al tempo stesso celebra anche l’impegno di Longhi e Banti nella divulgazione dell’arte. Una missione perseguita nel tempo attraverso articoli, conferenze, radio e televisione. Il visitatore può infatti anche assistere alla proiezione di due documentari realizzati da Longhi, dedicati rispettivamente a Vittore Carpaccio e Carlo Carrà, testimonianza del loro impegno nel portare l’arte al grande pubblico.
Villa Bardini e la sua natura artistica
Aldilà della mostra, quello che mi piacerebbe farvi notare e che eventi di questo tipo ormai se ne organizzano ben pochi, perché mancano le strutture adeguate ad esporre questo tipo d’arte. Villa Bardini è il luogo perfetto perché permette di connettere l’arte del passato con il pensiero moderno.
Le mostra di Caravaggio di cui ti ho parlato oggi ne sono la conferma perché rappresentano i due volti complementari del mito di questo genio dell’arte. Nell’esposizione del 2023 abbiamo infatti la potenza enigmatica di un’opera ritrovata e discussa a livello internazionale. Nella mostra attuale c’è invece il segno profondo che l’artista ha lasciato nella cultura e nella critica di tutto il novecento.
Un doppio omaggio, insomma, che invita lo spettatore ad una riflessione sull’eredità caravaggesca e sulla sua persistente attualità nel tempo, il tutto esposto in un luogo che grazie al Rinascimento fiorentino rimarrà eterno per sempre.