Dallo scorso 5 aprile a Pistoia c’è una mostra fotografica davvero interessante nata dalla mente dell’emergente William Fedi. ATOMI – Fotografie in Decomposizione, allestita presso l’Art Corner della Biblioteca San Giorgio di Pistoia è un percorso fotografico che osserva in maniera astratta parti dell’assetto urbano in decomposizione. Scopriamola insieme qui.
ATOMI: un progetto che nasce 2 anni fa…
In realtà ATOMI esce oggi nel 2025 e diventa una mostra fotografica ma nasce nel 2023 come progetto di rivalutazione di tutto ciò che le persone osservano giornalmente intorno a loro in città ma poi dimenticano.
Un’esposizione che offre al pubblico un’occhio diverso e originale sull’ambiente che ci circonda. Un mondo fatto di strappi, muffe, ruggini e dettagli, apparentemente trascurabili, ma che invece raccontano una e mille storie diverse. Non a caso la mostra è stata strutturata in 4 sezioni denominate Ruggine, Carta, Colla e Muffa, ognuna rappresentativa di un diverso livello di trasformazione e decadimento.

La mostra è visionabile fino al prossimo 24 maggio e ve la consigliamo soprattutto se vi piace la Street photography e la fotografia astratta, a cui l’emergente William Fedi si ispira. Nei prossimi paragrafi vedremo insieme qualcosa in più sull’autore, che più che artista si è definito “osservatore” dell’ambiente.
William Fedi, più osservatore che artista
William Fedi è riuscito con la sua mostra a trasformare il degrado urbano in composizioni visive ricche di textour e significato. ATOMI nasce da manifesti pubblicitari in disfacimento che catturano una bellezza per certi aspetti involontaria della città che mano mano cambia forma col cambiare dei suoi eventi e avvenimenti.
Nonostante questo possa considerarsi a tutti gli effetti un progetto artistico utile alla riflessione su cosa riusciamo a ricordare di ciò che vediamo ogni giorno intorno a noi, William Fedi non si definisce artista, ma piuttosto osservatore.

Il suo percorso nel settore della fotografia parte negli anni 2000 dopo aver lavorato in molti ambiti diversi, dalla chimica alla ristorazione. È proprio questa varietà di esperienze ad ampliare la sua visione sul mondo e a caratterizzare la sua ricerca visiva.
Fedi è un osservatore dell’ambiente dalla sensibilità profonda che scruta i cambiamenti dell’ambiente urbano e tramite i dettagli raccoglie e racconta storie silenziose, che si compensano in immagini astratte ma altamente evocative.
ATOMI e la Biblioteca San Giorgio di Pistoia
Forse non tutti sanno che la Biblioteca San Giorgio di Pistoia è una delle più grandi della toscana. Un contesto perfetto per mostrare ATOMI che vuole essere lo specchio di rivalutazione del concetto stesso di bellezza.
Grazie agli spazi grandi e contemporanei, la San Giorgio permette di spostare l’attenzione sui dettagli fotografati da Fedi e di incontrare la poesia nascosta tra le crepe di un muro. Una storia astratta sussurrata da una carta strappata.

Visitare la mostra significa concedersi l’opportunità di rallentare e dare spazio all’osservazione di dettagli che spesso ignoriamo. Quello di Fedi non è infatti soltanto un percorso artistico, ma piuttosto un invito a ripensare al nostro rapporto umano con la città e con il tempo che scorre. Ogni dettaglio fotografato diventa un frammento di memoria urbana, una testimonianza silenziosa della vita che si consuma attorno a noi, frammenti che non ci sembrano avere importanza ma che segnano inesorabilmente il nostro passaggio in quei luoghi.
Le mie foto sono come scomposizioni particelle visive che raccontano ciò che resta, ciò che si sovrappone, ciò che si trasforma.