Tavoletta grafica: guida pratica per principianti. I computer hanno portato tantissimi cambiamenti nella vita di noi artisti analogici, con la nascita dell’arte digitale, abbiamo dovuto rimodernarci anche noi. Concept Art, sfondi per desktop e smartphone, Loghi e arte grafica per siti, blog e marketing: muoversi nel mondo digitale non sempre è semplice ed immediato. Chi, come me, è abituato a tela e pennello non ha trovato così semplice passare alla tavoletta grafica. Ricordo ancora la prima volta che avevo comprato una tavoletta, all’epoca non c’erano tutorial, YouTube non esisteva ancora come lo vediamo oggi. Era come camminare al buio, con una benda spessa sugli occhi e tanti ostacoli sul pavimento. In questo articolo vi forniremo delle dritte per imparare ad utilizzarla, facendo un po’ di pratica e partendo da cose semplici.

Tavoletta grafica: requisiti e strumenti utili per iniziare
Nell’arte analogica ci servono tanti strumenti, spesso dobbiamo acquistarli almeno una volta al mese perché finiscono, mentre nell’arte digitale hanno una durata di anni. Mi ricordo la me più piccola, al primo anno d’Istituto d’Arte, con la lista delle cose da comprare: pennelli, tele, pittura a olio, squadra, riga e fogli 50×70, abbiamo contribuito ad allargare il buco dell’ozono con i quintali di lacca che spruzzavamo sui disegni a carboncino e sanguigna per fissarli. Adesso bastano poche cose: un dispositivo, una tavoletta grafica e una app o più software di disegno.
Grazie ai filtri e pennelli, quello che ci faceva impiegare ore, ora richiede pochissimi minuti. Ci sono software adatti ad ogni budget, non potete permettervi Photoshop? Allora provate Gimp! Ecco una piccola lista di cose che vi occorrono per diventare un’artista digitale:
- Un computer (con specifiche sufficienti per eseguire GIMP correttamente)
- Una tavoletta grafica (con driver ecc.)
- GIMP (o Photoshop)

Muovere i primi passi con la tavoletta grafica
Partire da un programma di manipolazione di immagini digitali e un software completo come Photoshop e GIMP è fondamentale per imparare al meglio l’arte digitale. Imparando con questi programmi, diventerete dei veri esperti poi con i software di illustrazione e pittura digitale. Utilizzare la tavoletta grafica si può riassumere in pochi gesti: tieni lo stilo in mano e prova a scrivere e dipingere come quando usi la penna o il pennello, appoggia di nuovo lo stilo sulla tavoletta, muovi la mano e vedrai che anche il cursore si muove.
Se vuoi un consiglio spassionato, è un errore che facevo spesso all’inizio, non fissare la tua mano mentre usi lo stilo. Infatti non ti dice mai dove disegnerai, devi guardare lo schermo. Quando usi il computer fissi il mouse oppure lo schermo? Ecco, la stessa cosa vale per la tavoletta. Poi, tienila rivolta verso di te perché quando disegni il cursore deve muoversi verso il basso, ti serve spazio per muovere la mano sulla tavoletta. Tieni a mente la tua postura, dopo un po’ diventerà automatico e inizierai a prenderci la mano.
Ti consiglio di usare sempre meno il mouse e più la tavoletta, perché tanto ci offre tutto quello di cui abbiamo bisogno: anche cliccare e scrollare.

Ora prepariamoci a disegnare
Adesso è giunto il momento di configurare il nostro computer per disegnare. Hai installato i driver? Se non lo hai ancora fatto, che aspetti? Il modo in cui impostiamo lo schermo è fondamentale. Ogni software ha la sua impostazione particolare, GIMP ad esempio usa un sistema a tre finestre. Questo è fastidioso, quindi nelle nuove versioni (GIMP 3.0 e successive) c’è un pulsante per modificarlo: nella finestra principale di GIMP, fai clic su Finestre -> Modalità finestra singola. Preparati, perché passerai alcuni minuti a sistemare le finestre per evitare che si sovrappongano.
Anche se utilizzi un tablet, dovrai prima sistemare le configurazioni dello schermo. Il tablet in un certo senso è molto simile ad un pezzo di carta, il modo migliore per imparare è iniziare con degli scarabocchi per prendere famigliarità. Ad esempio: inizia disegnando un quadrato dai bordi dritti, ovviamente senza utilizzare l’apposito strumento per bordi dritti (sembra facile vero? Ah, ma non lo è). Ora prova a disegnare un cerchio, il più tondo possibile. Con questa tecnica scopriamo sempre dei piccoli Giotto e chi, come me, è un totale disastro. Ecco perché vi consiglio l’uso di un pennello grande (e non un pennello Cinghiale), generalmente uno dai bordi duri di circa 10px.
Adesso che hai provato con le forme, cimentiamoci con il testo. Prendi lo strumento Pennello per Calligrafia e lavora con attenzione e senza fretta. Dopo esserci esercitati con il testo, proviamo a fare qualche schizzo. Scegli un pennello sottile da 2-3px e inizia a disegnare a mano libera. Puoi anche fare linee chiare e scure. Questi esercizi servono a migliorare la manualità con la tavoletta e a imparare a controllare la pressione della stilo.

Iniziamo a disegnare: i contorni
Mio giovane Padawan è giunto il momento di imparare a disegnare sul serio. Iniziamo dai contorni, quando ho imparato l’arte alle superiori, il mio insegnante di “disegno dal vero” ci ha spiegato che i contorni sono fondamentali per creare un’immagine su tela (ci faceva misurare con la punta della matita le dimensioni dalla giusta distanza e poi questo ci aiutava a riprodurre l’oggetto nella giusta scala su tela). Quindi, ho utilizzato questa tecnica anche sul mio computer e ho notato che era davvero di grande aiuto. Lo faccio su un livello separato, in modo da poterlo attivare e disattivare mentre lavoro sul resto del disegno.
Se mi capitava di disegnare la torre di un castello, utilizzavo più livelli. Uno per il contorno approssimativo, uno per la torre vera e propria e l’altro per le guide. Quando si disegnano sfere e cilindri, è spesso utile disegnare un riquadro nel punto in cui si desidera posizionarli. Infatti a scuola partivamo sempre da un quadrato per disegnare un cerchio al suo interno e da un cubo per disegnare una sfera: aiuta a definire meglio i confini.
Per i riquadri è facile. Un esagono regolare (più o meno) e alcune linee intermedie creano un riquadro semplice. Riquadri più complessi/precisi possono essere realizzati usando linee prospettiche. I cilindri sono un po’ più difficili, ma se disegniamo un riquadro e poi trasformiamo la parte superiore e inferiore in ellissi, è comunque abbastanza facile.

Ombreggiatura e riempimento con la tavoletta grafica
La maggior parte degli oggetti è opaca, quando ho iniziato amavo utilizzare il grigio neutro (i colori li ho utilizzati più avanti, dopo aver padroneggiato la tecnica del chiaroscuro, così come ho fatto a scuola). Quindi crea un nuovo livello, chiamalo ombreggiatura e, con un pennello di medie dimensioni, colora la forma. Premi con decisione in modo che sia opaca. Disattiva i contorni e rimarrai stupito di quanto sia irregolare. Quindi, usa pennello e gomma per rifinire il tutto. Poi puoi riattivare i contorni.
Creare un’ombreggiatura è molto divertente, lo si può fare in diversi modi: con le linee sottili una dietro l’altra, incrociando linee trasversali ecc. Ti consiglio di iniziare con schizzo e sfumatura, sfumare le cose è un po’ lungo e può essere scocciante, ma sempre meglio di cancellare e rifare continuamente se disegni nel livello sbagliato. Un altro metodo sono i pennelli. I pennelli di GIMP normalmente si sovrappongono semplicemente allo sfondo, ma esiste un’opzione che consente loro di applicare l’illuminazione. Questa opzione si trova nelle opzioni dello strumento. Cerca il menu a tendina che di default è impostato su “Normale”. Modificalo in “Luce intensa” (ti consiglio di fare qualche prova per comprendere il funzionamento di tutti questi pennelli).
Uno dei vantaggi principali di questo pennello è che non dipinge su superfici trasparenti. Quindi non devi preoccuparti di mantenere i bordi esterni puliti.

La parte più divertente: coloriamo!
Dopo aver realizzato le ombreggiature possiamo finalmente dare un tocco di colore. Quindi crea un nuovo livello e coloralo del colore che desideri (ricordati di impostare il pennello su “normale” per la fusione dei colori). Posiziona il livello colore sotto il livello ombreggiatura e imposta quest’ultimo su “luce intensa”. Potresti voler regolare l’opacità. Arrivata a questo punto, io solitamente disattivo le linee guida.
Adesso quello che abbiamo creato è come se stesse fluttuando, dobbiamo dargli la sua giusta ombra. Si possono passare anni a descrivere l’occlusione ambientale, le ombreggiature, le ombre e simili, ma immagino che in realtà tu abbia una buona idea di come dovrebbero apparire le ombre solo perché le hai viste sin da quando sei venuto al mondo, in tutto quello che ti circonda. Quindi fai semplicemente ciò che ti sembra più giusto. Ecco alcuni suggerimenti:
- Gli oggetti si scuriscono quando si avvicinano l’uno all’altro o negli angoli (noto come occlusione ambientale).
- Le ombre sono lontane dalla luce.
Queste sono solamente le basi, per il resto aggiungici la tua creatività. Tutto quello che la tua mente ti suggerisce, tu provalo, se non ti piace puoi sempre tornare indietro cancellandolo.