Oggi parliamo di un fotografo che non è stato soltanto un operatore dietro ad una macchina da presa, ma piuttosto il fautore di un nuovo linguaggio visivo che ha spinto l’osservatore ad un pensiero critico di riflessione. Sto parlando di Oliviero Toscani, classe 1942, figlio del celebre fotoreporter Fedele Toscani. Visual Artist cresciuto a pane e fotografia, in un ambiente in cui lo scatto non è soltanto un documento ma piuttosto la testimonianza di qualcosa che deve durare nel tempo. Oggi scopriamo insieme come la sua arte e visione rivoluzionaria della comunicazione visiva sia stata capace di reinventare l’attivismo e la pubblicità.

Oliviero Toscani… Ieri

Oliviero Toscani è morto il 13 gennaio del 2025. Un artista unico nel suo genere, che è riuscito a rompere gli schemi e a provocare con un’etica visiva che lo arreso famoso in tutto il mondo.

Negli anni ’80 e ’90 diventa famoso grazie alle campagne per United Colors of Benetton, dove il fotografo decide di realizzare dei book fotografici con immagini senza prodotto, senza slogan commerciali. La rivoluzione stava nel messaggio potente che ogni foto mandava.

oliviero toscani
Campagna Benetton by Toscani

Un autore che ha dedicato la sua vita a tutto ciò che era vero, controverso e inaccettabile. Le sue immagini hanno fatto discutere, hanno diviso la società e tutt’oggi scuotono le coscienze perché costringono a guardare ciò che c’è oltre l’immagine stessa.

Tra le più famose non posso non citare i baci interrazziali, o le foto dei bambini soldato, o ancora quelle dedicate a religione e sessualità. Con lui la foto pubblicitaria diventa qualcosa che va oltre il mostrare il prodotto da vendere: diventa racconto sociale, strumento politico.

Oggi: l’eredità di una visione

Oliviero Toscani a continuato ad essere un punto di riferimento per il mondo della cultura e dell’immagine fino alla sua morte. Sono convinta che lo sarà per sempre. Questo perché è stato un autore che non ha mai smesso di credere nella sua identità di creativo indipendente.

Il suo lavoro ha sempre avuto come fine quello di lavorare per insegnare provocando lo spettatore. Grazie al suo centro di ricerca e formazione per giovani talenti (Fabrica) oggi ci sono tantissimi nuovi fotografi che scattano con la capacità di utilizzare le immagini come veicolo di pensiero, non solo come estetica.

oliviero toscani
Alcuni celebri scatti di Toscani per Benetton

Prima di spengersi all’età di 82 anni, c’è stato uno dei suoi ultimi progetti che mi ha colpito particolarmente. Sto parlando di “Razza Umana”, una raccolta fotografica che ha dimostrato la capacità di Toscani di osservare il mondo con empatia e rigore. Centinaia di storie raccontate attraverso scatti di volti e corpi in quello che diventa un grande affresco della diversità umana. Qui secondo me l’autore va oltre il suo linguaggio provocatorio e diventa più osservatore ascoltatore di ciò che lo circonda e che forse nonostante tutte le proteste non cambierà mai.

La sua eredità resta intatta, resta nelle immagini che ci ha lasciato, nelle domande che ha sollevato, nell’invito costante a guardare la realtà senza filtri.

Il futuro della comunicazione secondo Oliviero Toscani

Prima di lasciarci Oliviero Toscani è riuscito a dare vita ad un pensiero che resta nelle generazioni attuali e future, ovvero che la comunicazione è prima di tutto responsabilità. Non basta creare delle belle immagini, la fotografia deve essere un linguaggio visivo che dice qualcosa, che prende posizione e genera consapevolezza.

Oliviero Toscani
Uno scatto di una campagna Benetton tra le più famose

Oggi a causa dei social le immagini sono qualcosa di usa e getta, ma se si crea la profondità giusta, si possono creare scatti che raccontano verità che spesso sono difficili da mostrare. Verità scomode che devono essere mostrate, devono disturbare e spingere chi guarda ad un’azione.


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