I Graphic Days sono l’appuntamento che da quattro anni si tiene in autunno al Toolbox Coworking di Torino dedicato alla comunicazione visiva e alla contaminazione artistica.

Un vero e proprio festival internazionale dedicato al visual design che dura quattro giorni, nato nel 2016. Il suo intento è quello di sostenere la comunicazione visiva sottolineandone il valore culturale. Fornisce inoltre nuovi stimoli e contribuisce allo scambio e al confronto grazie ai molti workshop, mostre, conferenze ma anche performance dal vivo e una mostra mercato.

Graphic Days punta ad accorciare le distanze tra pubblico e artisti sia a livello locale che a livello globale. Lo spazio dedicato ai quattro giorni full-immersion è di 10.000 metri quadrati e propone 150 attività tra freelance, startup e aziende del settore.

I Graphic Days su Google Arts & Culture

Google Arts & Culture è la piattaforma accessibile a tutti, facile da navigare e che mette a disposizione collezioni e contenuti di valore provenienti da tutto il mondo. Le immagini a disposizione sono caricate ad alta risoluzione affinché si possa ammirarne appieno la bellezza: sul portale sono presenti monumenti, giardini, molti dipinti e moltissimo altro. Inoltre è possibile effettuare ricerche per tema e ricerche correlate alle proprie visualizzazioni.

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Su Google Arts & Culture è possibile visionare Aria The AR Platform che è stata presente agli ultimi Graphic Days a Torino

Graphic days quindi approda su Google Culture e mette a disposizione più di 900 contenuti tra dipinti, installazioni, performance e collezioni private che erano state esposte durante l’edizione scorsa del festival.

L’era del digitale quindi gioca un ruolo fondamentale per quanto riguarda la comunicazione visiva rendendola più accessibile e comprensibile. L’intento di Graphic days è proprio questo, cioè arrivare a più persone possibili annullando ogni sorta di barriera e incoraggiando i designer a comunicare con linguaggi differenti che possano essere trasversali e innovativi. Affinché la distanza tra le presone del settore e il resto del mondo sia sempre più ridotta l’impegno deve essere costante.

Cos’è possibile vedere sul portale

In particolare grazie al lavoro dei curatori del festival, insieme ai singoli curatori delle mostre, hanno realizzato percorsi virtuali immersivi. Questa tecnica riesce a potenziale l’effetto interattivo di un festival già notevolmente incentrato sull’integrazione tra mezzi, sopratutto dalla scorsa quarta edizione.

Da provare per esempio l’esperienza in realtà aumentata (da app o da PC) di Aria The AR Platform. Nata nel laboratorio Alkanoids, Alchemica vede esibirsi illustratori, animatori e sound designer nella realizzazione di opere statiche che prendono vita grazie alla realtà aumentata.

Sono poi presenti i documenti unici della mostra Colors (curata da Marco Rubiola del centro di Ricerca sulla Comunicazione Fabbrica). La mostra è dedicata alle copertine dell’omonimo magazine fondato ormai nel 1991 e presente anche su Instagram dove sta avendo molto successo. Le immagini che si potranno vedere sono ovviamente caricate ad alta risoluzione e accompagnate dallo storytelling del progetto.

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Onehundred Stories è presente sul portale di Google Arts & Culture per tutti quelli che volessero recuperare la mostra

Controlled Looseness invece è una mostra dedicata al settore pubblicitario, in particolare al grande illustratore Bernie Fuchs. Vissuto negli anni d’oro del settore pubblicitario ha realizzato scorci, ritratti e illustrazioni di ogni tipo, tanto da essere considerato l’erede di Norman Rockwell.

Draw to Art è stata invece un’installazione interattiva realizzata da Google Creative Lab in collaborazione con Google Arts & Culture Lab e IYOIYO. Durante i Graphic Days l’installazione rendeva possibile realizzare ritratti digitali molto particolari, riconoscibili soltanto attraverso minimi dettagli di colore. L’installazione infatti indagava proprio il processo della creazione del segno e il suo ruolo nell’arte, il suo nome è Oneundred Stories.