La carta è in crisi. La materia prima scarseggia, i prezzi lievitano e il settore dell’editoria è in ginocchio. Gli scenari del prossimo futuro non sono per niente rosei e gli esperti ipotizzano che il digitale non sarà sufficiente a fermare quella che sarà una crisi senza precedenti. In tutto questo l’AIE (Associazione Italiana Editori) lancia un appello: “ripristinate il credito d’imposta o il settore dell’editoria non riuscirà ad affrontare la crisi”.

La crisi della carta tra il 2020 e il 2021

Complice, forse, la pandemia o il problema del riciclo della carta, o ancora le misure cautelare per evitare la deforestazione. Fatto sta che, qualsiasi sia il motivo all’origine di ciò, la materia prima scarseggia.

Crisi della carta
La materia prima scarseggia e i prezzi lievitano

La cellulosa dalla quale viene ricavata la carta è sempre meno e i prezzi si alzano sempre di più. Si è scatenata una vera e propria guerra alla carta, dove solo chi è più forte riesce ad accaparrarsi la materia prima.

La carta scarseggia e i prezzi che lievitano sono in media del 20% più alti nel 2021 rispetto al 2020, ma in alcuni momenti più neri, quest’anno, sono arrivati a toccare il +70%. Un rincaro sui prezzi della materia prima senza dubbio insostenibile, soprattutto per i piccoli editori.

Tutto questo si è accentuato nell’ultimo mese, con molti italiani che hanno scelto di regalare un libro o un articolo di cancelleria sotto l’albero. Per aziende ed editori riuscire a reperire la materia prima, nell’ultimo periodo, era praticamente impossibile.

A soffrire sono soprattutto i piccoli editori perché hanno minor potere di negoziazione con lo stampatore, che a sua volta compra la carta. Per recuperare bisognerebbe alzare il prezzo di copertina rifacendosi sul lettore, ma ciò non è fattibile, men che meno su libri che sono in catalogo da anni.

L’unica soluzione è ridurre la produzione, ma soprattutto per una piccola casa editrice scendere sotto i 10-15 titoli pubblicati all’anno equivale ad essere tagliati fuori dal mercato”, spiega l’editore di SEM libri.

A Più Libri Più Liberi si parla della crisi della carta

L’AIE, l’Associazione Italiana Editori, si è riunita insieme alla Federazione Carta e Grafica, per chiedere provvedimento urgenti per far fronte alla crisi della carta e per salvare al più presto piccoli e medi editori.

Crisi della carta
Crisi della carta: a rischio i piccoli editori

Le associazioni si sono riunite alla Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria di AIE, “Più Libri Più Liberi”, tenutasi a Roma lo scorso 8 dicembre. Durante la fiera si è trattato il tema della crisi che per l’occasione ha preso il nome di “Carta vince, carta perde”, e in questo caso chi vince si aggiudica proprio la carta.

Le previsioni dell’AIE non sono per niente rassicuranti. La crisi della carta peggiorerà nei primi mesi del 2022, con carenza di approvvigionamenti, ritardi nelle consegne e rincaro dei prezzi. Il tutto si riverserà sul lettore, con un inevitabile aumento dei prezzi di copertina.

L’appello dell’AIE

È un fenomeno che potrebbe ridurre il pluralismo editoriale del nostro Paese in un momento che sarebbe invece molto favorevole per ampliare l’offerta. Per questo torniamo a chiedere misure di mitigazione dell’emergenza come il credito d’imposta per la produzione di libri.

Crisi della carta
Sono necessari provvedimenti per salvare i piccoli e medi editori

Di recente tale misura è stata riattivata, per il 2020 e il 2021, con il Decreto Rilancio, ma escludendo le imprese librarie.

In un contesto di generale rialzo dei costi, da quelli energetici a quelli logistici, il credito d’imposta sugli acquisti della carta esteso al comparto editoriale è una misura urgente, per rendere almeno i costi della carta più sostenibili, e necessaria, per contribuire alla resilienza della filiera grafico editoriale, di primaria importanza per il Paese e già faticosamente impegnata a gestire le delicate sfide del mercato”.