Oggi affrontiamo un argomento cruciale nel settore dei font. Sappiamo bene che lo spazio nella grafica è fondamentale, ma ora vediamo anche quanto sia importante nel testo. Tutte le parti scritte, di un logo, di una grafica, ecc, sono di grande impatto, ma spesso ci sfuggono i dettagli più minimi. Lo spazio è essenziale quando parliamo di testo e di font. Scopriamo insieme che cos’è il kerning.
Spazio nel testo: verticale e orizzontale
Lo spazio nel testo è estremamente importante, anche se spesso è sottovalutato. Ad esempio, capita molto spesso in una grafica o in un logo di non trovare ciò che più fa al caso nostro. In questo caso, la prima cosa che si fa è provare con moltissimi font diversi. Tuttavia, alcune volte, non è il font a stonare… ma lo spazio.
Lo spazio si divide in due tipologie: quello verticale e quello orizzontale. Quello verticale è quello che divide una riga dall’altra ed è chiamato, appunto, interlinea. Mentre quello orizzontale è lo spazio tra un carattere e l’altro.
Cos’è il Kerning
Letteralmente il Kerning si traduce con “crenatura”. In poche parole si tratta dello spazio che divide i singoli caratteri di un testo. Si tratta di un parametro che viene tenuto molto in considerazione durante la creazione di un font. Nonostante ciò è complesso e può capitare che anche se un font sembra pulito e armonioso alla fine ci si ritrova con due caratteri che messi uno accanto all’altro “stonano”.
![Kerning](https://www.sagrafica.it/wp-content/uploads/2022/08/kerning.png)
Lo spazio non dovrebbe, quindi, essere fisso. Alcune lettere affiancate hanno bisogno di una spaziatura maggiore ed altre di una minore. Ad esempio, lettere come la A e T non hanno bisogno di alcuno spazio, perché rimangono visivamente distanziate anche senza kerning.
Altre, specialmente in caratteri corsivi, hanno bisogno di una spaziatura maggiore per poter essere leggibili.
La leggibilità
È proprio a proposito di leggibilità che il kerning gioca un ruolo fondamentale. Quando si parla di spazio tra un carattere e l’altro, o tra una parola e l’altra, l’unica percezione che dobbiamo considerare è quella visiva. A nulla servirebbe creare il kerning per un font utilizzando solamente dei calcoli matematici. Ciò di cui abbiamo bisogno e vedere come stanno le lettere l’una accanto all’altra.
Se si gestisce male lo spazio tra una lettera e l’altra la lettura diventa difficoltosa e poco piacevole.
Tipologie di Kerning
Detto ciò vediamo insieme quali sono le tipologie di kerning:
- Crenatura metrica: si tratta semplicemente del kerning impostato dal type designer nel momento in cui ha realizzato il font. È quella che viene utilizzata di default da tutti i software che hanno quel dato font e che chi “scrive” normalmente utilizza. Ma se il font è stato ben progettato, nemmeno un grafico andrebbe a modificare lo spazio e la crenatura rimarrebbe quella metrica.
- Crenatura ottica: anche in questo caso chi sta utilizzando il font in questione non applica nessuna modifica al kerning. Tuttavia, è il software stesso ad “aggiustare” lo spazio tra un carattere e l’altro effettuando delle valutazioni sulle dimensioni ottiche.
Modificare lo spazio
Come detto, alcune volte un graphic designer necessita di modificare lo spazio tra un carattere e l’altro, andando, di fatto, ad alterare il kerning impostato dal type designer.
![Kerning](https://www.sagrafica.it/wp-content/uploads/2022/08/student-g7c39609d2_1920.jpg)
In questo caso, ci sono alcuni elementi che vanno presi in considerazione prima di apportare tali modifiche:
- La forma del font influisce sullo spazio necessario.
- Il kerning varia con la dimensione del font.
- Aspetta di completare il lavoro prima di modificare il kerning.