Fino al 28 giugno 2026, al MAO di Torino, avremo la possibilità di visitare la più grande retrospettiva mai dedicata all’artista giapponese in Italia. Un’occasione da non perdere per tutti gli amanti del genere e dell’artista.
Il MAO: il Museo d’Arte Orientale della città di Torino
Il MAO è il Museo d’Arte Orientale della città di Torino, inaugurato nel 2008 presso la sede storica di Palazzo Mazzonis.

Quella ospitata dal museo è una delle più grandi mostre d’arte asiatica d’Italia e di tutta Europa. Lo scopo di questo posto non è solo quello di realizzare mostre temporanee e permanenti sull’arte e gli artisti asiatici, ma anche un modo per realizzare che l’arte non è solamente europacentrica, come sostenuto da molti altri luoghi d’arte.
C’è tantissimo da scoprire anche nell’arte orientale, la quale anche se sembra così lontana e diversa da noi riesce a trovare dei punti di incontro, mostrando al pubblico quanto, in realtà possiamo avere in comune, anche con culture così lontane e diverse da noi.
All’interno del MAO ci sono collezioni permanenti che contano oltre 2300 opere e 1400 reperti archeologici. Ci sono cinque gallerie destinate alle installazioni permanenti: “Asia Meridionale e Sud Est Asiatico”, “Asia Orientale (Cina)”, “Asia Orientale (Giappone)”, “Asia Centro Meridionale e Regione Himalayana” e “Asia Centro Occidentale, Penisola Arabica e Mediterraneo”.
Al momento, nel settore delle mostre temporanee sono in corso due mostre: Declinazioni contemporanee e Chiharu Shiota: The Sould Trembles. Oltre a tre attività: L’universo in una pietra: le gemme preziose tra oriente e occidente, Tra cultura materiale e patrimonio intangibile dell’Asia e Visite guidate alle collezioni e alla mostra; e un evento, Evolving Soundscapes.
Chiharu Shiota: The Soul Trembles
L’artista giapponese Chiharu Shiota arriva in anteprima nazionale al MAO con la mostra The Soul Trembles. La mostra è a cura della direttrice del Mori Art Museum, Mami Kataoka, e del direttore del MAO, Davide Quadrio.

È la prima volta che The Soul Trembles arriva in un museo di arte asiatica e la prima volta in assoluto in Italia. Tuttavia, prima di giungere al MAO, la mostra è stata ospitata in altri prestigiosi musei in tutto il mondo, come il Grand Palais di Parigi, il Busan Museum of Art, il Long Museum West Bund di Shangai, la Queensland Art Gallery di Brisbane e lo Shenzhen Art Museum.
L’esposizione riproduce l’intera produzione dell’artista, attraverso disegni, fotografie, sculture e alcune installazioni ambientali e monumentali.
Le opere dell’artista, come raccontato da lui stesso, sono spesso ispirate ad esperienze personali, ricordi, emozioni, immagini e visioni oniriche. Esse offrono uno spunto per interrogativi esistenziali sull’identità e su concetti universali.
Le installazioni in mostra dell’artista
Le installazioni più celebri di Chiharu Shiota sono composte da monumentali opere realizzate con fili rossi e neri intrecciati. Questi vengono utilizzati per creare strutture imponenti, che avvolgono gli spazi e li trasformano, trasportando i visitatori all’interno di un’incredibile esperienza immersiva.

Il progetto espositivo del MAO si presenta come un’unica grande esposizione che si espande all’interno degli ambienti del museo, dalle aree delle mostre temporanee fino alle gallerie delle collezioni permanenti.
In mostra troveremo alcune tra le installazioni più famose e iconiche dell’artista, come Where Are We Going, del 2017, Uncertain Journey, del 2016, In Silence, del 2008, Reflection of the Space and Time, del 2018, Inside – Outside, del 2009, e Accumulation – Searching for the Destination, del 2021.
Durante tutta la durata della mostra temporanea di Chiharu Shiota sono previsti anche un programma musicale e performativo, con proiezioni, incontri e conferenze.


