Negozi in fiamme. Vetrine in pezzi. Poliziotti contro cittadini comuni. Uomini, donne, ragazzi e bambini, americani, bianchi e neri, schierati in piazza con i cartelloni, uniti da un unico grido, Black Lives Matter. Ci siamo abituati a queste immagini da diverse settimane, ormai, da quando l’uccisione dell’afroamericano Floyd ha dato il via a una nuova protesta.
“I can’t breath”
Da quando ancora una volta l’America si mostra razzista, discriminante. Non tutti sono uguali, ma tutti dobbiamo essere uniti per un mondo migliore. Siamo abituati a immagini di violenza, come se la rivoluzione fosse solo questo. Come se la violenza si combattesse con la violenza.
Ma la rivoluzione non è solo questo. Black Lives Matter non è solo questo. È un movimento a tutto tondo, che passa attraverso la musica, la letteratura, l’arte. Sono le piccole cose che fanno la differenza. Pezzo dopo pezzo, insieme, si può cambiare il mondo.
Black Lives Matter nella storia
Black Lives Matter è un movimento nato di recente, ma nella storia conosciamo la sofferenza degli afroamericani, e non solo. Di tutti quelli che hanno subito discriminazioni di ogni genere. Ma il mondo dell’arte non è mai stato fermo a guardare, anche se in molti hanno cercato di ammutolirlo.
Abbiamo attraversato correnti artistiche, nel corso degli anni e dei secoli, e tutto ciò che succedeva attorno alla corrente principale del periodo è finita nel dimenticatoio. Ci sono movimenti artistici dimenticati, persi nella trama del tempo, che riemergono ora, che tornano attuali, mentre l’America è messa a ferro a fuoco.
Avete mai visto un uomo dalla pelle scura su un dipinto dei secoli scorsi? Eppure esistono, quei dipinti, dimenticati e accantonati in un angolo, per non essere mai più rivisti. Nemmeno oggi, quando ancora dobbiamo lottare affinché non esistono discriminazioni.
Ci sono dipinti che risalgono al periodo rinascimentale, a subito dopo la scoperta dell’America, che ritraggono uno dei momenti più neri della storia dell’umanità. La tratta degli schiavi. Sono i quadri che ritraggono i volti dei nigredo, schiavi e schiave di colore, affinché essi non venissero mai dimenticati.
Ma la vera rivoluzione avvenne in Francia, dopo l’abolizione della schiavitù. Uomini e donne dalla pelle scura diventano i protagonisti di molti dipinti, ma questa volta è per la loro bellezza che vengono ritratti e non per la condizione sociale.
L’arte per Black Lives Matter
Ma torniamo ai giorni nostri. Come dicevamo fu l’uccisione di George Floyd a scatenare una nuova rivoluzione. Ed ecco come il mondo dell’arte ha fatto la sua parte.
Bansky, lo street artist contemporaneo più famoso, non poteva non dare il suo contributo. Ed è così che sul suo profilo Instagram è apparso il suo ultimo capolavoro, accompagnato dalla frase “It’s not their problem, it’s our problem” (Non è un loro problema, è un nostro problema).
Yuri Pomo è famoso per le sue illustrazioni che nel tempo hanno portato moltissimi vip nell’universo Simpson. In occasione del Black Lives Matter ecco un’illustrazione che emoziona.
Anche in Italia l’arte si è data da fare per supportare il movimento, con un murales dell’artista Jorit Agoch apparso nel quartiere Barra, a Napoli. “Time to change the world” è il messaggio che accompagna i volti di George Floyd, Angela Davis, Malcom X e Martin Luther King.
Il murales della 16esima strada
La 16st Street di Washington DC è la strada che conduce alla Casa Bianca, protagonista di una delle più grande proteste da quando Black Lives Matter è sceso in strada. Per volere della sindaca stessa ora, su quella stessa strada troneggiano in giallo le lettere che formano la frase Black Lives Matter.
L’opera è così imponente da occupare due isolati. Ora, quello stesso luogo, ha anche cambiato nome, Black Lives Matter Plaza.