Londra, Manchester, Southampton. Passeggiate per le strade trafficate di queste tre grandi città e trovate di fronte a voi un’installazione che vi colpisce sotto molti punti di vista. È un’installazione pubblicitaria che non ha slogan, non promette miracoli. L’obiettivo è trasformare la coscienza di chi la guarda e lo fa in maniera diretta da lasciare lo spettatore senza parole. Stiamo parlando della campagna pubblicitaria creata con l’intelligenza artificiale per combattere il melanoma. Il cartellone “Burnable Billboard” simula in tempo reale la pelle che brucia, gli effetti del sole sulla nostra pelle. Non è una metafora visiva ma piuttosto un’esplosione tecnologica che è capace di ricreare in maniera fedele ciò che accade alla nostra pelle quando viene esposta ai raggi UV senza protezione. In questo articolo vedremo come questa campagna è riuscita a trasformare la coscienza pubblica utilizzando un linguaggio visivo crudo e diretto.
La pelle che brucia diventa messaggio sociale
La campagna pubblicitaria “Burnable Billboard” nasce dalla British Skin Foundation, un’associazione che ha deciso di collaborare con l’agenzia Wonderwood Studios e il collettivo artistico The Gardering Club.
Questi tre attori hanno utilizzato un sistema di intelligenza artificiale che è stato addestrato a simulare i danni solari sulla pelle. Il risultato è un cartellone, un’installazione di grandi dimensioni, su cui vengono proiettate le diverse fasi del danno cutaneo provocato dai raggi UV.
Partendo da immagini reali, il modello di intelligenza artificiale ha ricreato la fase iniziale dell’arrossamento fino alla comparsa delle vesciche, rendendo allo spettatore un’immagine inquietante ed ipnotica che fa provare le sensazioni nel momento in cui le immagini vengono viste. Il livello di bruciatura del cartellone è infatti legato ai dati UV del momento, che vengono forniti in diretta dalle centraline metereologiche locali.

L’effetto finale è quello di un promemoria visivo, che dice in maniera diretta e cruda allo spettatore che se in questo preciso istante la sua pelle fosse esposta al sole senza protezione si comporterebbe come nel cartellone. Una pelle che brucia, sotto gli occhi di chi guarda, e racconta in modo inequivocabile il rischio che ognuno di noi corre. Nel Regno Unito infatti solo il 27% della popolazione dichiara di utilizzare in maniera regolare la posizione serale, mentre il 38% ha già subito scottature durante il periodo primaverile. Un messaggio importante che ha spinto la British Skin Foundation a creare questa campagna.
La genialata del QR code
Altra cosa interessante, ma soprattutto geniale, di questa campagna della pelle che brucia e il QR code che è stato messo sul cartellone che rende ovviamente tutta la campagna molto più interattiva. I passanti infatti colpiti dall’immagine oltre a vedere quello che succede il cartellone possono inquadrare il codice accedere ad una guida completa sulla protezione solare.
La guida, realizzata proprio dalla British Skin Foundation ha come obiettivo quello di educare e sensibilizzare offrendo degli strumenti concreti di protezione dai raggi UV.

La pelle che brucia in questo nuovo modus narrativo smette di essere soltanto una metafora o qualcosa a cui si deve pensare solo di esclusivamente durante le vacanze e diventa il simbolo di una battaglia culturale contro l’indifferenza e l’abitudine. Troppi ancora sottovalutano il potere del sole nelle giornate a cielo velato convinti che il rischio sia limitato. In molti utilizzano invece la crema solare solo di esclusivamente in spiaggia, dimenticando di mettersela quotidianamente anche quando si è in città. Il “Burnable Billboard” con la sua drammatica trasformazione costringe i passanti a guardare in faccia queste abitudini sbagliate nella speranza che vengano cambiate.
Il potere comunicativo della pelle che brucia
Il potere comunicativo di questa campagna pubblicitaria della pelle che brucia sta proprio nella sua semplicità. Non ci sono slogan o claim accattivanti, non ci sono modelli o opinion leader da seguire. C’è soltanto una superficie che muta in base a quello che l’ambiente le impone.
Un cambiamento che racconta una storia che è talmente reale che è più potente di qualsiasi altro spot. Questo perché chi guarda si immedesima sul momento e sente la propria pelle soffrire. Lo spettatore capisce che è necessario prevenire e che la salute della propria pelle dipende dalle scelte che può fare ogni giorno.

Speriamo che grazie a questa campagna pubblicitaria possa cambiare la percezione collettiva del pericolo solare. Nel caso in cui si registrasse un vero e proprio cambiamento, alla fine lo dovremmo non soltanto all’idea venuta ad un gruppo di creativi ma anche all’intelligenza artificiale che è riuscita a creare questo cartellone diventando alleata della salute pubblica.