La plastificazione è una tecnica molto diffusa per proteggere e valorizzare diversi progetti cartacei, dai biglietti da visita ai menu di un ristorante. Vediamo insieme nello specifico cos’è, quando utilizzarla, le tipologie e i vantaggi.
Cos’è la plastificazione
La plastificazione è una tecnica utilizzata per proteggere e per valorizzare i progetti cartacei, e consiste nell’applicazione di una pellicola sulla superficie di un foglio. La pellicola, che può essere lucida o opaca, viene fissata alla carta attraverso sistemi a caldo o a pressione.

Il prodotto che se ne ricava non solo è più resistente e più duraturo, ma appare anche più elegante e curato.
Quando utilizzarla
Solitamente questo processo viene utilizzato per proteggere i progetti più soggetti a usura, come i menù dei ristoranti, la cartellonistica, i badge, ecc.
Ma in realtà si può plastificare qualsiasi progetto cartaceo: biglietti da visita, menù di bar e ristoranti, copertine di cataloghi, brochure, cartellonistica e segnaletica promozionale, badge, tessere identificative, documenti aziendali, documenti informativi, poster, locandine, cartelline portadocumenti, cartellini, tag, pieghevoli, copertine di libri, ecc.
Materiali utilizzati per la plastificazione
La scelta dei materiali può variare da progetto a progetto, a seconda del tipo di utilizzo che se ne vuole fare, ma tutti donano un risultato finale più robusto e curato.

Alcuni dei materiali utilizzati sono:
- Polietilene (PE): tra tutti i materiali tra i quali scegliere è il più economico e, ovviamente, non è il più resistente. Proprio per questo solitamente si usa nei progetti dove non è richiesto un alto livello di protezione.
- Polietilene Tereftalato (PET): più resistente del precedente e molto diffuso, dalla finitura trasparente. Viene utilizzato per card e documenti che necessitano di un livello di protezione un po’ più alto.
- Polivinilcloruro (PVC): si tratta della soluzione più resistente tra tutte quelle elencate, dall’aspetto rigido e robusto. Viene utilizzato quando il livello di protezione richiesto è decisamente più alto.
- Polipropilene (PP): tra tutte quelle elencate questa è la soluzione più sostenibile e garantisce un buon rapporto tra flessibilità e resistenza.
Tipologie di plastificazione
Oltre a diversi tipi di materiale esistono anche diverse tipologie di plastificazione, a seconda delle esigenze e del risultato finale che vogliamo ottenere.
- Plastificazione lucida: l’aspetto lucido di questo sistema esalta i colori della stampa, rendendoli brillanti. È anche la soluzione più economica, oltre ad essere semplice, efficace e di sicuro impatto. Viene utilizzata per il materiale pubblicitario, flyer, cartoline, depliant, ecc.
- Opaca: la finitura opaca aiuta a eliminare i riflessi della plastica e rende il progetto più elegante e sobrio. Viene utilizzata per cataloghi, copertine, biglietti da visita, ecc.
- Soft touch: la finitura è vellutata e setosa, per un tocco elegante e raffinato. Viene utilizzata per packaging di alto livello e per particolari progetti editoriali.
- Plastificazione antigraffio: dispone di una barriera protettiva anti graffio e segni, promettendo di mantenere il materiale sempre in perfetto stato. Viene utilizzata per materiali che vengono maneggiati spesso e che, perciò, necessitano di una protezione ulteriore.
- Plastificazione telata: l’effetto finale è quello di un simil tessuto. Viene utilizzata quando si vuole creare qualcosa di originale e insolito, per copertine editoriali particolari o progetti ricercati.
- Antibatterico: viene aggiunta una protezione ulteriore che limita la proliferazione dei batteri sulla superficie. Viene utilizzata spesso per i menù dei ristoranti, che vengono maneggiati spesso, rischiano la proliferazione dei batteri e si trovano in un’ambiente dove viene somministrato del cibo.
Vantaggi
I vantaggi offerti dalla plastificazione sono diversi. I principali sono:
- Materiali più duraturi.
- Più rigidità.
- Aspetto più curato.
- Facilità di pulizia.
- Personalizzazione.