Simon Lee è uno scultore, educatore e direttore artistico di creature per videogiochi e lungometraggi. Lui ha tenuto conferenze in tutto il mondo e insegna da oltre un decennio a numerosi artisti. In una recente intervista, Simon ha raccontato come l’esperienza di diventare padre a 38 anni lo abbia spinto a diventare un’artista professionista. Ma non solo! Anche la sua carriera artistica ha plasmato la sua evoluzione personale. In questo articolo vi racconteremo un po’ di lui e della sua arte, sperando possa esserti d’ispirazione.

Simon Lee: l’artista

Nato a Pechino, ha vissuto in Cina per i suoi primi 10 anni. Poi si è trasferito ad Hong Kong per altri dieci anni, per poi trasferirsi negli Stati Uniti. La sua arte è strettamente legata alle sue esperienze di vita. Quindi, ogni influenza culturale a cui è stato esposto ha plasmato sia la sua espressione artistica che il suo linguaggio. Simon nasce come artista autodidatta, inizia a scolpire alla tenera età di 5 anni. Essendo nato da una famiglia cinese tradizionale, l’idea di fare l’artista come lavoro professionale non gli era mai passata per la mente.

Infatti, frequenta la facoltà di economia, laureandosi in marketing. Diventa padre a 38 anni e quel momento importante della sua vita gli dona forza per dare finalmente il giusto valore alla sua passione. Da qui diventa un artista professionista. Il suo primo progetto come professionista è stato come concept designer per Guillermo del Toro. Questo ha dato il via a dieci anni di crescita artistica e scoperte auto-riflessive.

Simon Lee afferma che sua figlia ha dato inizio a tutto ed è l’opera d’arte più bella che poteva realizzare. La sua prima commissione retribuita fu un modello in resina creato per gli Shiflett Brothers. All’epoca era ancora un web designer e creava sculture in maniera amatoriale. Simon racconta nell’intervista: “vedo tutte le mie opere in questo modo: una registrazione quasi fotografica di un momento del mio percorso artistico”.

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Sul suo canale YouTube Simon spiega molte delle sue tecniche, come questa per rendere dinamici i suoi personaggi.

Com’è cambiata la sua arte oggi?

Simon racconta che tempo fa impiegava molto tempo, addirittura dei mesi, per creare un singolo pezzo. Adesso invece, riesce a creare qualsiasi cosa in pochi minuti. Ha acquisito manualità nel tempo, non c’è dubbio alcuno. Afferma di non vedere la sua arte come una cosa sola, ma più come delle parti di un flusso che scorre. Ammirando le sue opere nel tempo, ci si rende conto di quanto le sue esperienze di vita abbiano influito su di lui e sulla sua arte.

Simon afferma anche che la sua arte lo ha reso una persona migliore. Quando gli è stato chiesto cosa direbbe ad un sé stesso più giovane, la sua risposta è stata:

Il mio consiglio è di mantenere una mente aperta. Per migliorare nell’arte, bisogna guardare oltre. Ampliare i propri orizzonti, perché l’arte è sia un riflesso che una reazione alla vita.

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L’artista all’opera.

Il cambiamento del mondo dell’arte

Simon Lee pensa che il mondo dell’arte sia come un oceano, non esistono onde buone o cattive, solo onde. La domanda è se possiamo cavalcare le onde. Lui pensa sicuramente sì. Ogni sua opera è un’estensione di sé stesso, ognuna ha uno scopo nella sua vita.

La sua formazione artistica è in continua evoluzione, impara ogni giorno dalla vita e da sé stesso. Il suo scopo è utilizzare la sua arte per comunicare le sue emozioni in modo costante. Vuole continuare a crescere e mostrare le sue scoperte a più persone possibile.

Possiamo affermare che Simon sia un artista molto interessante da seguire, soprattutto dal suo lato umano. Le sue opere sono molto espressive e parlano dritte alla nostra anima, se le sappiamo ascoltare. Trovate la sua intervista completa su ImagineFX, la rivista leader mondiale di arte digitale e fantasy.


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