CTRL+ALT+DEL È una nota combinazione di comandi che permette di accedere ai sistemi di sicurezza Windows per riprogrammare il pc. Lo scorso anno la stessa formula è stata riutilizzata in maniera artistica per un progetto che ha come scopo quello di riprogrammare l’arte. Stiamo parlando di CRLT+ART: Dalla Tela al Codice un evento molto stimolante, che speriamo venga riorganizzato anche quest’anno. In attesa di qualche informazione in più, abbiamo pensato fosse interessante raccontarvi di questo progetto.
Un progetto per riprogrammare l’arte contemporanea
CTRL+ART: Dalla Tela al Codice è un progetto nato nel 2024, durante la Rome Startup Week. Obiettivo? Esplorare il rapporto tra ciò che è artistico, tecnologia e società digitale in modo da riprogrammare l’arte e il modo di fruirla.
Anche se si tratta di un progetto promosso lo scorso ottobre, ci piaceva parlarne perché il lavoro svolto dagli enti promotori – Artence e Green Hub di Activa Digital che è stato il luogo che ha ospitato l’evento – ha permesso di creare un’occasione unica di fruizione dell’arte contemporanea. Occasione che speriamo possa ripetersi anche quest’anno.

L’acronimo, ispirato al comando informatico “CTRL+ALT+DEL”, evoca un’azione di riavvio che qui si trasforma in metafora culturale. Non si tratta di un semplice reset, ma piuttosto di una rifondazione dei processi creativi nell’era dell’innovazione.
Un’edizione 2024 stimolante e partecipata
Come abbiamo anticipato, l’edizione inaugurale dell’evento si è tenuta dal 21 al 25 ottobre scorsi. Un’edizione d’apertura che ha riscosso un enorme successo non solo tra il pubblico di riferimento amante dell’arte contemporanea, ma anche tra coloro che di arte se ne intendono poco.
Curata da Serena Nardoni e Federica Bertini, la mostra-laboratorio “CTRL: Dalla Tela al Codice” ha offerto un’esperienza immersiva e dinamica. Un’esposizione che è stata capace di coinvolgere artisti, curatori, programmatori e appassionati. Una kermesse di installazioni interattive, performance live, talk e workshop che hanno stimolato un confronto autentico tra linguaggi visivi diversi.
L’artista più tradizionale ha incontrato quello che lavora con gli strumenti digitali e viceversa, il che ha permesso uno scambio ha fatto nascere nuove collaborazioni interessanti. La forza di tutto questo progetto di riprogrammare l’arte sta proprio nella sua natura trasversale. Non è stata una semplice esposizione di opere, ma piuttosto un momento di dialogo tra ciò che è arte per antonomasia e ciò che è tech e oggi entra a pieno diritto in questo mondo.
Un laboratorio aperto tra tela e codice per riprogrammare l’arte
Riprogrammare l’arte significa quindi trovare delle opere che siano capaci di superare la dimensione contemplativa, parlando direttamente con lo spettatore che deve essere in grado di interagire, partecipare ed entrare in relazione con il progetto creativo.
Alcune delle installazioni presenti alla mostra erano infatti pensate per reagire direttamente con il pubblico, in base al suo movimento. Altri invece si modificavano nel tempo attraverso degli algoritmi specifici, oppure altre andavano a trasformare il concetto stesso di autorialità in sessioni di live painting collettivo. Una nuova finestra sull’arte che diventa totalmente partecipata.
Un laboratorio a cielo aperto dove si è dato molto spazio e attenzione a temi come quello della memoria digitale, dell’identità virtuale e della sostenibilità. Infatti, la mostra attratto non soltanto artisti e amanti dell’arte ma anche ricercatori, tecnologi, filosofi e studenti, dando vita ad un ecosistema culturale fluido e stimolante.
Per questo restiamo con l’orecchio teso e speriamo che anche quest’anno venga organizzata una seconda edizione di CTRL+ART: Dalla Tela al Codice per vedere come l’arte si stia evolvendo di pari passo con tutto ciò che la tecnologia ci sta regalando, a partire dall’integrazione dell’intelligenza artificiale non soltanto nella nostra vita quotidiana, ma anche nei nostri momenti di intrattenimento e riflessione.