Sono rimasti ancora una manciata di giorni per ammirare l’incredibile percorso espositivo artistico all’interno della riserva naturale Oasy Dynamo. È OCA, l’Oasy Contemporary Art and Architecture. Scopriamola insieme.
Cos’è OCA
Ci troviamo sull’Appennino Pistoiese, in un luogo dove arte e natura si incontrano, a 900 metri di altezza, all’interno della riserva naturale Oasy Dynamo.

Si tratta di un luogo unico, raggiungibile solo ed esclusivamente a piedi, dopo aver lasciato la macchina nel parcheggio ed aver intrapreso una camminata nel bosco.
Alla fine della macchinata si raggiunge uno spazio espositivo, che ospita mostre temporanee, dal 2023 ad oggi. Uno spazio immerso nel verde, con opere sia all’interno che all’esterno.
Il mondo del futuro
“Abitare è più che vivere dentro un luogo: è farlo diventare la nostra casa, nel senso di rifugio, di protezione, ma anche di relazioni umane. Chi ha una casa ha una propria identità e un posto specifico nella società.

Se per casa intendiamo il mondo intero, capiamo bene come il tema ambientale, che oggi si è imposto per fortuna con grande urgenza nell’opinione pubblica, non può riguardare solo l’ambiente in senso stretto. Diviene una questione culturale, antropologica e sociale.
È su questo ragionamento che poggia le sue fondamenta il progetto OCA. Un progetto ambizioso, che partendo da un luogo solo apparentemente periferico, intende farne la metafora dell’intero pianeta. Si tratta dunque di un luogo speciale che vuole diventare un laboratorio culturale, dove non trovino spazio solo le arti visive, ma una molteplicità di discipline e attori.
Un laboratorio che cercherà di fornire risposte alla domanda essenziale: come abiteremo il mondo? il tema, come dicevamo, va affrontato da più ambiti: quello scientifico, ma anche quello creativo. L’arte ha un ruolo importantissimo in tutto questo, perché rappresenta il fondamento identitario di una società. Senza cultura non si crea identità. OCA vuole suscitare la riflessione, la ricerca, vuole essere un luogo che si autogenera” – Emanuele Montibeller, Direttore artistico Oca.
OCA: le stagioni precedenti
La prima stagione di OCA prese vita nel 2023, con i primi due artisti: il fotografo Massimo Vitali e l’artista David Svensson.
Vitali ha creato la mostra fotografica “La grande Oasi. The Way we live now”. Svensson, invece, ha dato vita all’installazione artistica “Home of the World”.
Nel 2024, invece, ha preso vita la mostra di Pascale Marthine Tayou “Love Letter”. Si tratta di una serie di opere realizzate con materiali di riciclo.
OCA 2025: L’arte è WOW!
Quest’anno OCA ha presentato la mostra L’arte è WOW!, dal 15 giugno al 7 novembre 2025.

La collezione raccoglie oltre 2000 opere di 170 artisti. Gli artisti, nazionali e internazionali, sono stati impegnati a lavorare al fianco di bambini e ragazzi con patologie gravi e croniche. Da questi incontri sono nati dei lavori che sono ora esposti e visionabili. I lavori una traccia concreta di momenti unici e irripetibili, vissuti dagli artisti e dai ragazzi durante questi incontri.
Il percorso espositivo
Quest’anno è stato aperto anche il percorso espositivo ad anello all’interno della riserva naturale che si può visitare quando si viene ad OCA.
Il percorso, della durata di circa 30 minuti, comprende:
- Plastic Bag: l’opera di Pascale Marthine Tayou.
- Home of the World: l’opera di David Svensson.
- Dynamo Pavillon: l’opera di Kengo Kuma.
- Nella terra il cielo: l’opera di Mariangela Gualtieri e Michele De Lucchi.
- Fratelli Tutti: l’opera di Matteo Thun.
- Erosions: l’opera di Quayola.
- Self Regulation: l’opera di Alejandro Aravena.



 
				
